Salento dall’alba al tramonto.

Parliamoci chiaro, il Salento dieci anni fa era meta di un turismo quasi totalmente domestico. Lavoratori e studenti fuori sede, e gruppi ristretti dei loro amici, rappresentavano il turismo in terra salentina. Le marine erano popolate dagli stessi abitanti della zona che, a pochi milioni di lire, fino agli anni ’90, comprarono seconde case per le vacanze. Il turismo estero era rappresentato dalle generazioni salentine emigrate in terre tedesche, svizzere e francesi.

Lo slancio e la rinascita del capoluogo, la nascita del marchio Salento d’amare, la notorietà di personaggi prevalentemente del mondo musicale e la potenza virale dei social, fecero emergere a livello nazionale un territorio fino a quel momento ai margini dello scenario turistico nazionale.

I prezzi erano veramente bassi, il prodotto molto buono, tuttavia esclusivamente posizionato nel quadrante del turismo balneare: distante ma raggiungibile, esteso ma contenuto, 300km di costa tra faraglioni, calette, spiagge sabbiose ed un mare oggettivamente spettacolare.

Le attività di promozione sono state incisive e determinanti.

Il Salento è esploso tra le mani di proprietari di terreni, pescherecci e seconde case. Lidi a gestione familiare iniziarono ad alzare il volume della radio per attirare qualche spiaggiante in più.  Spesso gente non qualificata, impreparata, tutto molto improvvisato ed approssimativo. Il turismo concentrato in 40 giorni centrali d’estate ha portato un fiume di soldi a chi non ha titoli, esperienze, capacità di governo. Ed in questi casi si è davanti alla “mucca da mungere” fino all’ultimo. Lo capirono locali quanto imprenditori delle province di Napoli e Bari. Lo capirono da lì a poco anche gruppi di pressione, lobby e mafie.

Il processo è graduale ed ineluttabile, se non si hanno le capacità di governare fenomeni nati quasi spontaneamente.

I lidi iniziano ad organizzare notti brave in spiaggia, pizzerie con giardino si attrezzano con piste da ballo, osterie si reinventano ristoranti. Disoccupati, anziani, adulti e bambini battono cassa presentandosi davanti alle principali aree di posteggio abusivo, passando da pochi euro a centinaia di euro al giorno, rigorosamente esentasse.

Si cementifica per aumentare l’offerta, si alzano i prezzi per sfruttare la domanda, non ci si specializza e non si investe per paura che possa durare poco. Allora avanti così a “raccogliere l’acqua quando piove”.

5 euro per parcheggiare in un’area incustodita, ricavata abbattendo ettari di macchia mediterranea. Se ti va bene useranno la tua auto come appoggio per un piano bar improvvisato, se ti va male ti ruberanno i cerchioni o proveranno a forzarti il cofano.

30 euro per un ombrellone e due lettini. Il lido non ha alcun servizio di intrattenimento per i tuoi bambini, tanto meno una politica per gli amici a quattro zampe. Non parliamo poi dei servizi: il wi-fi non è una tecnologia ma una poco divertente caccia al tesoro. La differenziata una speranza.

10 euro un drink in fascia happy hour nei lidi più spinti, almeno 5 in quelli anni ’80 dove gusterai dell’ottimo ghiaccio in un bicchiere da 0,25 cl.

Dai 4 ai 10 euro per una frisa tradizionale, il cui valore nominale non supera (condimenti di qualità inclusi) i 2 euro.

Non è solo una questione di numeri, il Salento ti stupirà anche per discariche abusive su piazzole di sosta e cordoli di superstrada. Sacchi di immondizia o bottiglie lanciate da un auto in corsa. Sigarette spente sulla spiaggia, pasti consumati in riva al mare i cui involucri restano a galla sulla riva.

E ancora schiamazzi, “api calessine” di dubbio gusto che sfrecciano a tutto volume. Case vacanza affittate in stile pollaio, abusivamente. Scontrini latitanti e l’odore delle mafie organizzate che lucrano su eventi, parcheggi e riciclaggio di denaro.

E’ un turismo quantitativo, concentrato per il 75% in 40 giorni, proveniente per l’80% dall’Italia. Una realtà che gode di alcuni macro fattori come il terrorismo che disincentiva le mete un tempo ambite come Tunisia, Marocco, Egitto, Turchia, Francia. La contrazione dei redditi e della capacità di spesa che ostacola la ricerca della qualità da parte della classe media che preferisce ostentare benessere affittando in 20 persone uno yacht per 5 giorni.

Il Salento si mostra come specchio e riflesso di una società che non potendo contare sulla qualità della propria vita la ostenta, apparendo palesemente ridicola. ” La bella vita” concentrata in 10 giorni, tra occhiali da sole all’ultima moda, slippini bianchi e labbra a papera, aperitivi e ristoranti stracolmi che qualcuno diceva essere un segnale di ripresa, ed invece era solo l’anticamera di una società senza prospettive, mordi e fuggi.

Tanta forma insomma, poca sostanza e chi attendeva un possibile declino sappia che è già arrivato.

 

ti è piaciuto? condividilo su

150 commenti

  1. Dici?

    • Anche nei numeri sarà registrata una flessione quantitativa. Quella qualitativa è stata già segnalata dal nostro osservatorio comparando e raccogliendo pareri e opinioni dei turisti.

      • buonasera a tutti io vivo il Salento da 36 anni a questa parte da 14 anni anni solo d estate (purtroppo) ho visto un evoluzione incredibile dal punto di vista di accoglienza e del saper trattare il turista.non metto in dubbio che 20 anni fa era una corsa a fregare il turista,ma viviamo in una terra che sa offrirsi come poche altre,e ne sono orgoglioso poiché chiunque io abbia mandato in Salento mi ha parlato benissimo dei luoghi e soprattutto delle persone che per me è la cosa più importante.vi auguro una vacanza fantastica in Salento e sono sicuro che lo sarà.

        • Forse Lei vive in un paese non turistico,perchè cio’ che ha scritto io NON l’ho mai visto !!! Premetto che per lavoro vado in Salento in zone Turistiche nel periodo invernale…oltre a prezzi FUORI dal normale, in inverno Eur- 70,00 a notte. Accoglienza secondo me, non conoscono il significato, sono davvero pochi coloro che sono educati e gentili (difatti poi abbiamo scoperto NON essere di li), ma la maggior parte sono arroganti oltre a non essere competenti. Francamente ho trovato molto piu’ avanti e meglio il gargano, oltre ad essere una zona bellissima con panorami da mozzare il fiato.

      • La penso come Lei..
        Giu’le mani dalla Puglia!

    • Ho girato in lungo e in largo la nostra bella Italia per lavoro e ovunque ci sono pecche. I prezzi sono più bassi di altre località balneari titolate dove l’acqua del mare è inguardabile. Il Salento è un incanto e i turisti ci ritornano. Nonostante Tutto qui si sta molto meglio.

    • domenico Matarrese

      Si sono d’accordo sulla sintetica analisi,aggiungo che e’un po il problema diffuso in tutto il nostro meridione .Se mi è’ consentito vorrei direche la madre di tutti i problemi e’ comunque è rimane il valore etico e morale.I nostri politici ed anche noi stessi abbiamo una visione prettamente personale ed egoistica della vita.Ci interessa più’ la nostra casa il nostro orticello che non quello che resta fuori!!!!!!!

    • Alberto, sto conducendo una battaglia sugli argomenti che hai trattato e sui quali concordo parola per parola, ma é unabattaglia di retroguardia, la “massa” vuole quello che sta accadendo, vuole gli stabilimenti “balneari” dai nomi pacchiani, chiassosi e “provinciali” che stanno sfregiando per sempre spiagge, dune e macchia mediterranea che avevano pochi uguali. Si sta “prostituendo” una terra dalla cultura millenaria al “peggior offerentw” per farla assomigliare a una Ibiza da strapazzo, invece di valorizzarne le qualità originarie davvero irripetibili. E una sofferenza per un salentino come me che vive a Milano, e proprio per questo soffre nel vedere come ogni anno che passa il vero Salento si sta lentamente estinguendo per colpa di una sottocultura che lo lascerà spogliato della bellezza unica e irripetibile che forse immeritatamente ci era stata regalata dal destino. Peccato

    • L’unica cosa saggia da fare è spodestato i politici corrotti,quelli locali asserviti alla malavita locale. .. che si arricchisce portando orde di ragazzini scalmanati ad esempio a Gallipoli. . Dove gli vendono serate in quei pochi locali (gestiti dalla malavita locale) che hanno le autorizzazioni e licenze (vendute dai politici locali asserviti e compiacenti e corrotti e arricchiti… disonestamente..) … perché hanno costretto gli altri locali e bagni a chiudere o a non poter esercitare attività serale o notturna ( si chiama concorrenza sleale o non concorrenza causata da corruzione …)… e i malavitosi locali si arricchiscono vendendo droghe pasticche a coca e alcool nelle loro discoteche. .. e gli affittano i loro appartamenti ( in nero ovviamente. ..) … e i guadagni alimentano altro potere delle mafie locali… e i veri imprenditori turistici chiudono… o guadagnano poco.. e la società non beneficia del turismo… perché viene boicottato il turismo che porta i soldi veri e lo sviluppo economico sano della comunità. … le famiglie non vengono più a Gallipoli … o se ci vengono difficilmente ci tornano…. e i parcheggi?… non è vero che sono abusivi. … sono autorizzati… da politici e forze dell’ordine compiacenti e corrotte. .. e i parcheggi a pagamento… una truffa… legalizzata… sono salentino e amo la mia terra ma questo schifo mi tiene più lontano di quello che vorrei… chi ci vive deve opporsi al sistema e non assecondarlo… create associazioni che si occupino dello sviluppo sano e onesto e sostenibile del turismo… e candidate persone serie oneste e competenti. … e cosi si iniziamo a cambiare le cose. .

    • Credo che chi ha scritto questo articolo non abbia la minima idea di cosa sia il Salento…probabilmente non lo conosceva prima e non lo conosce ora
      Le labbra a papera e i bikini bianchi ci sono in tutti i posti…basta girare per notarli.In ogni caso prima di scrivere un articolo o un commento sarebbe opportuno fermarsi un attimo a riflettere..come sto facendo in questo momento..che per non offenderla sto dando fondo a tutta la buona educazione che i miei nonni (salentini) mi hanno insegnato!Poi sa a Lecce si dice anche:
      “quandu la urpe nu rria all’uva tice ca è tifera!” trad:quando la volpe non arriva all’uva dice che è acerba!
      Per tutto il resto..ci sono i numeri che parlano da soli,la gente che ama la mia terra e che è pronta a difenderla
      Le auguro di provare per la sua terra l’amore che io provo per la mia.
      Statte buenu e sappi ca ci sputa an cielu an facce ni cate…….buona traduzione!!!!!!

      • ..ho visto che lei è anche salentino……..bhe’…….allora……. mi sembra addirittura inutile parlarne..sa bene come stanno le cose..le auguro una buona vita,più ottimismo e onesta’ intellettuale!

      • Cara Francesca, grazie per la tua osservazione peccato per la sua totale infondatezza data da un semplice fatto: sono di Lecce e lavoro per pubblici e privati nel turismo. Proprio per questo sollecito l’attenzione verso criticità emerse dall’osservatorio che, dati alla mano, racconta un ottimo scenario ma ricco di insidie e criticità. Verso queste ultime i turisti muovono critiche nel totale disinteresse di locali che a furia di “cogghiere l’acqua candu chioe” se finisse di piovere rimarrebbero all’asciutto perché mai nulla hanno fatto per investire in acquedotti.

    • Claudio Legittimo

      Salve, prima di rispondere ho voluto vedere da quale zona provenisse questo… articolo. Da Lecce. Evvaiiii
      Pochissime sue considerazioni sono da me condivise, solo pochissime.
      Ho avuto la fortuna di girare sia l’Italia che altre nazioni e ho avuto la possibilità di constatare che, sia i prezzi alti e sproporzionati, sia la mancanza di pulizia dei luoghi pubblici e sia lo sfruttamento, in modo poco professionale, di alcuni siti insignificanti, ci sono ovunque.
      Le sue considerazioni, a mio parere, seguono la moda del momento. Tutti a descrivere il nostro Salento come il paese dei balocchi. Non è così invece e menomale. Nostro Salento, si! Anch’io sono salentino. Non è vero che il turismo vero è arrivato dieci anni fa. Le garantisco che molti operatori turistici e aziende dell’indotto fanno turismo professionale e onestamente da oltre quarant’anni. Conosco molti turisti che non essendo salentini, vedono le cose con più obiettività e positività. Questa gente preferisce guardare il Salento con i propri occhi, evitando di frequentare quei luoghi di perdizione descritti nel suo articolo. Ho notato con amarezza e delusione che sui social e sui giornali locali e nazionali, vengono enfatizzate solo alcune situazioni poco piacevoli verificatesi nella nostra zona, ma di tantissime i interessati iniziative culturali e non, nessuno ne ha mai parlato o scritto. Magari, se lo hanno fatto, hanno dedicato due righe in fondo pagina; forse perché non fanno notizia? Forse perché è più facile bombardare di banner pubblicitari, e quindi per un tornaconto economico del giornale o del blogger, articoli che descrivono con assoluta puntigliosità e documentano, con immagini piccanti ,le migliaia di ragazzi che ballano disinibiti su alcuni famosi lidi salentini? Oltre a questi luoghi c’è altro nel nostro Salento. Ci sono anche le persone che coccolano i propri ospiti, che ci tengono a farli ritornare, magari insieme ai loro amici.
      Spero che l’imminente tramonto da lei annunciato arrivi quanto più tardi possibile.

      • Salve Claudio.
        Amo la mia terra e so perfettamente che è piena di virtù, valori, colori, profumi, tradizioni e paesaggi mozzafiato. Chiedo solo di aprire gli occhi e di non subire ma governare un fenomeno. Se lei non rileva il tasso di inciviltà, la speculazione estiva, le ombre dell’illecito (guardi il blitz di oggi dei carabinieri con decine di arresti) e la necessità di migliorare l’offerta allora si metta insieme a tutti i salentini radicali. Guardi tra i commenti e scoprirà come si dividono in locali vs turisti. Buona lettura

  2. Pati caterina

    La sua analisi mi trova pienamente d’accordo ma le conclusioni per me dovrebbero essere invertite perché’ piangersi sempre addosso anche quando una serie di circostanze fortunate ci ha fatto diventare la regione più di moda d’ Italia? Se i nostri politici locali invece di stare solo a cantar vittoria e a presenziare tutto il presenzi abile approfittassero dei pienoni per una programmazione di riqualificazione del territorio seria che servisse non solo ai turisti ma sopratutto a noi salentini.I trasporti sono un dramma, le discariche e quelle a ciel scoperte o peggio quelle interrate, il controllo degli abusivismi di tutte le nature. La scossa ci e’ stata se ci dessero una mossa sarebbe ora

    • Giusto Caterina. Non era per piangersi addosso. Lavorando con pubblici e privati nel turismo siamo in grado di analizzare e prevedere il mercato. È stato fatto poco e nulla sul prodotto Salento. Personalismi, raccomandazioni, incapacità o disonestà tengono ancorato il Salento alla mediocrità. Si può fare tanto, si può fare bene, ma il tempo stringe e la volontà non appare chiara. -PS la civiltà dei tanti locali dovrebbe farsi più attiva per il rispetto delle regole, ma questo non ha nulla a che vedere con il marketing turistico-

  3. Rocco Moliterno

    l’ho sempre detto io. Avevo una villetta a Porto Cesareo. Ci ho passato 15 anni prima che il salento diventasse “il salento”. Chissà perchè alcuni Salentini pensano che se vieni dal nord sei ricco e, in quanto tale, ti devo fottere. Chiudevamo la casa il 31 agosto e, il due settembre svaligiata!. L’ultimo anno non ho più portato nemmeno una sedia e si sono accontentati della porta del bagno! senza contare i danni a porte e finestre. Quindi cari salentini, avrete anche “lu mare, lu sole e lu vientu”. ma se non avete rispetto per chi apprezza quel meraviglioso territorio finirete nell’oblio… my opinion.

    • Caro Rocco, grazie per il tuo contributo. Purtroppo sì va ben oltre la delinquenza o l’inciviltà che un singolo può subire. È un discorso di insieme, di sistema culturale, sociale, politico ed economico che può essere analizzato in Salento ma rispecchia tutta Italia.

  4. Frank Formoso

    Sono d’accordo. La flessione si fa notare senza troppa analisi.

    • E tra un mese vedremo anche i numeri

      • Anna Corvino

        La sua analisi e le sue previsioni sono credibili e realistiche.
        Lo sono anche e ancor più per un territorio come quello di Porto Cesareo ,dove a tutto il resto, si aggiunge l’incapacità cronica e
        distratta degli Amministratori e responsabili a vari livelli di garantire servizi essenziali efficienti.
        Compreso il controllo stesso del territorio.
        Porto Cesareo è poi una vera discarica a cielo aperto.
        E gli operatori turistici restano quello che sono,ex pescatori arricchiti perchè si sono improvvisati imprenditori.
        Intelligenza e progettualità vera uguale a 0.
        Per loro …..basta il mare(il cui fondo è ridotto a una cloaca-discarica)
        Non riescono a mettere neppure postazioni di videosorveglianza per “beccare ” chi butta spazzatura ovunque.
        Persino l’uso dei bidoncini per la differenziata e la differenziata stessa sono un optional.

  5. Concordo con te su molte cose.
    Sono nato e cresciuto in questa terra pur vivendo fuori da più di dieci anni.
    Vivo praticamente in tutta Italia.
    La tua descrizione è maledettamente reale, ma la circoscriverei ad alcune aree del Salento ( Gallipoli!).
    La crescita prevede tempo e formazione; il denaro, soprattutto se facile e veloce, fa gola a tutti ed, in qualche modo, è comprensibile.
    Detto ciò, ancor oggi si può godere di posti che si sono sottratti a tali dinamiche; ieri, ad esempio, ero a marina di san Gregorio, dove regna ancora la pace, la serenità e l’onesta.
    Quanto ai costi, ci sono posti in Italia e nel mondo che, a confronto, fanno ridere e che comunque hanno dei costi esorbitanti .
    La bellezza, almeno quando c’è, si paga….se fosse accompagnato da professionalità e servizi migliori ancora meglio

    • Condivido sia il commento che il suo vissuto personale

    • confermo su gallipoli, evidentemente ha preso la fregatura in vacanza e ora commenta in malo modo… Prima di giudicare su base di un’esperienza personale bisognerebbe contare fino a 100…
      La tua descrizione corrisponde alla zona di gallipoli, ma non al resto del salento… se non ti va bene prendi il traghetto e vai in Sardegna

      • Caro Manuel, chi scrive è un salentino e collabora con pubblici e privati della zona per promuovere il Salento e attirare turismo. Davanti a delle evidenze non si può più tacere. Non può e non deve bastare “lu sule, lu mare e lu ientu”. Il turismo ci è caduto dal cielo e stiamo per perdere una grande occasione che non tornerà più. Ps a Otranto come Ugento, Porto Cesareo, Castro, San Foca, si trova agevolmente abusivismo, frise a 10€ , zero servizi, accessibilità negata a portatori di handicap, mobilità senza un piano sostenibile, Wi-Fi assenti e tanto altro riportato in articolo. Se non c i credi presto un ampio dossier sulla pagina FB Studio Siculella.

  6. Marco Lorusso

    L’articolo è banale, analisi approssimativa dei fenomeni massa di una destinazione turistica come Gallipoli, Porto Cesareo o Torre Dell’Orso. Ad esempio lamentarsi della frisa venduta a 4 o 10 Euro è veramente inappropriato, come se nel costo del prodotto non influissero anche il costo del personale, i fitti, energia elettrica, canoni vari, ecc.
    Vero è che spesso il rapporto qualità prezzo risulti basso ma non sempre è dovuto all’ingordigia dell’imprenditore, forse non se ne è accorto ma la tassazione a livello centrale e locale è realmente a livelli mai visti…come si fa a vendere una camera matrimoniale ad Euro 50,00 guadagnandoci 4/5 Euro al netto delle tasse ? dov’è la remunerazione del capitale investito e del proprio lavoro?
    A Lecce è possibile analizzare un turismo estero, spesso di qualità a partire già dalla fine di Marzo a chiudere con uno straordinario Ottobre. Lecce ed il Salento è anche altro ma forse lei ancora non se n’è accorto.

    • Gentile Marco, grazie per il suo contributo. Certamente non è tutto descrivibile in un post. Ho raccontato uno spaccato di ciò che sta avvenendo. Non va visto come una condanna ma come un avviso. Sono un professionista del settore e se le dico che i numeri sopra riportati indicano un crollo ed uno scenario buio per i prossimi anni ci potrà non credere ma abbi memeoria e se ne ricordi i prossimi 5-6 anni.

      • Marco Lorusso

        Sig. Alberto, sono un operatore del settore turistico alberghiero dal 2003 in Lecce ed ancor prima lavoravo a Milano per conto di una nota azienda alberghiera italiana e fortunatamente ho sempre avuto una visione d’insieme. Sono d’accordo con lei, il futuro non sarà roseo per il nostro territorio anche i miei numeri dicono questo, ma i motivi non sono quelli da lei indicati. Verifichi i rapporti Ryanair e Regione Puglia nei mesi di febbraio e marzo, i biglietti per Brindisi costavano il triplo e proprio nelle stesso periodo abbiamo ricevuto una notevole flessione delle prenotazioni per i mesi di Aprile e Maggio. E cosa dire di Trenitalia che ci sta man mano escludendo dalle tratte nazionali. Ma come dovrebbe fare un turista ad arrivare agevolmente e con dei prezzi normali se Regione e Governo Centrale remano contro lo sviluppo del nostro territorio?? Per non parlare di ferrovie sud est e Sita bus. Perchè a Bari i servizi sono al top con collegamenti per tutto il mondo ed invece per le 3 province Salentine nulla?

        • Emanuele Convertino

          Il Salento o quanto meno tutto il meridione in questi ultimi 5 anni e stato il centro turistico italiano con il mare bello il divertimento con i migliori dj internazionali ….. ma ci scordiamo che molto tempo prima la metà estiva era tutta la costiera romagnola con Rimini Riccione ecc… in questi ultimi anni più lido ed alberghi hanno avuto un calo enorme ….. e ora l’unico modo per rinascere e affossare la tua rivale (il salento) screditandola e pagare migliaia di euro per far cantare il nome della città …… ma ricordatevi che a noi ci rimane il mare cristallino …. buone vacanze ✌?

          • Certo, il sud fa un 1/4 del turismo del Nord, dati dell’osservatorio nazionale. E se anche fossero diversi i dati la quantità non è qualità. Sono salentino, stufo dei parcheggi abusivi, delle cronache di mafia, dell’assenza di Wi-Fi e accessibilità ad handicap, mobilità sostenibile e personale adeguato. “Lu sule, lu mare, lu ientu” potrebbe non bastare più tra un decennio e rischiamo di rimpiangere quando avevamo tanto e non lo abbiamo saputo gestire.

      • Salve, lo stesso fenomeno descritto dall’articolo si è verificato ad Andrano, in cui si viveva di turismo locale, ma dire 30€ per un lettino ed un ombrellone non è corretto visto che in un lido ad Otranto si paga la metà. Inoltre fosse vero è una scelta di pagare quella somma… altrimenti cambi spiaggia. Anche sul parcheggio ci sarebbe tutto da discutere, sempre ad Otranto paghi la metà di quanto indicato nell’articolo. Poi vogliamo veramente discutere dei furti? Ho vissuto più di 30 anni senza che mi rubassero niente… per arrivare nella civile Modena per ritrovarmi il finestrino spaccato con conseguente furto di borsa e cellulare. Ognuno cerca quello che vuole…. Buona serata Salvatore

  7. Giovanni Minerba

    Forse per “vigliaccheria”, o amore per la mia terra, è già qualche anno che volevo scrivere, oltre a pensarlo dirlo in “privato”, tutto quello che è scritto in questa analisi. Grazie!

  8. Condivido con lei, a malincuore, pensando se i miei investimenti in terra salentina siano stati giusti o sbagliati.

  9. Condivido con lei, a malincuore, pensando se i miei investimenti in Salento siano stati giusti o sbagliati.

  10. Signor Siculella,sono una giovane ventenne nata e cresciuta nel basso Salento. Da quando ero bambina ho visto e percepito,vissuto con mano e occhu il cambiamento avvenuto nella mia terra. Lo avverto economicamente,considerando che ho alle spalle una famiglia da generazioni contadini. L’estate la passo fra mare,amici e il lavoro nelle terre.
    Le sue conclusioni le ritengo in piccola parte condivise,ma non pienamente. Diciamo che le ho avvertite come una vera e propria critica. Le spiego perché.
    Come ‘professione’ da anni mi sposto per fare sport,quindi viaggiando ho incontrato situazioni diverse rispetto alla mia.. lei parla di spazzatura,di abusi. La mia esperienza nelle spiagge di francavilla al mare(Ch), Grottammare (Ap),per continuare… Marina di Pisa,Tirrenia,San Vincenzo,Gatteo a Mare,Pesaro,Rimini,San Benedetto del Tronto. Situazioni che non sono minimamente da mettere a confronto,l’abuso e lo scempio di posti che sono stati rovinati per tutto da un turismo di ‘qualità’ come dice lei.. per carità le strutture e i servizi della spiaggia sono organizzatissimi. Ma ti giuro caro signor Siculella che è una disgrazia guardare quelle inutili giostrine sulla spiaggia.

    • Grazie per il contributo Beatrice. Presto sulla pagina Facebook “Studio Siculella” verranno inserite immagini e video di quanto sopra indicato.
      Due rapide osservazioni
      1- viaggio per tutta Italia e oltre, con sguardo appassionato e professionale, chiudere gli occhi e fingere che tutto vada bene per qualche euro (in nero) in più è pura follia suicida.
      2- se il turismo fosse stato governato e non subito avremmo una provincia virtuosa e non tra le peggiori d’Itali -dati Sole 24 ore e ISTAT- per occupazione, welfare e reddito-

      Ps quanto sopra indicato non è supposizione ma dati certi e riscontrabili.

  11. Meriterebbe il NOBEL…….! Analisi precisa,dettagliata e fedelmente rispecchiante la vera situazione che ci aspetterà in futuro quando molta gente capirà che con la metà del denaro può andare in mete moooolto più belle e accoglienti.

    • Grazie Andrea,
      per professione e passione ci permettiamo di analizzare ma soprattutto di proporre soluzioni, spesso parole al vento. Speriamo in un cambio di rotta prima che sia troppo tardi

    • Buongiorno Andrea!
      Non sono d’accordo che ci siamo mete “mooolto” più belle (per citare la Sua aggettivazione) .
      Non sono salentino, sono del profondo nord/nord-est, ma ho passato (in passato!) alcune delle più belle vacanze in Salento.
      Ho preferito abbandonare per sfinimento: dal 2003 in avanti (2014) ho avuto un continuo senso di oppressione e logoramento dato dalla frenesia di spremere dal turista (se poi del Nord, sicuramente ricchissimo e scialacquatore!) per qualsiasi cosa: parcheggi abusivi, ristoranti con un evidente doppio trattamento (posso fare i nomi, la vergogna è la loro, non la mia) e molta poca sicurezza percepita (un grave furto in auto nel 2007 con danni all’auto da migliaia di euro…).
      Torno sempre volentieri nel leccese, ma l’impegno economico, la mancanza pressoché costante di mezzi pubblici adeguati, la piranhesca presenza di arraffoni improvvisati è un deterrente davvero molto efficace… ;(

  12. Da salentina che vive ormai fuori per lavoro, dico: forse è quello di cui c’è bisogno. C’è bisogno di cadere e sbattere la testa per capire l’errore e imboccare la strada giusta. Spero che l’inflessione negativa venga registrata e spero che si trasformi in un’opportunità per fare meglio, non in una punizione per la quale piangersi addosso.

  13. Parlo da studente fuori sede e da Salentino di nascita. D’accordo con quanto scritto riguardo la mancanza di servizi, non paragonabile minimamente a quanto offerto dalla riviera romagnola, per fare un esempio. Ma ricordiamoci che la fortuna del Salento sono le spiaggia libere, paesaggi incontaminati, acqua limpida e la possibilità di godere di scogliere, fondali, calette visibili solo in poche, pochissime altre parti d’Italia. Questo, a mio parere, è uno e forse il principale motivo per cui si sceglie il Salento. I servizi si possono e si devono migliorare ma, come esposto nell’articolo, ricordiamoci che fino a 10-15 anni fa le marine era popolare da poche persone del posto e rari turisti. Solo poche e semplici attività (il ‘baretto’ di fronte la spiaggia per intenderci) avevano introiti a sufficienza per tirare avanti e restare aperti. Gradualmente il numero di turisti è lievitato e l’offerta ha cercato di adeguarsi.
    Per quanto riguarda i prezzi non mi trovo d’accordo. I prezzi di cui sopra (4-10€ per la frisa, 10 ero per un drink in fascia happy hour) sinceramente non li ho mai visti. Il tipo o l’attività che cercano di lucrare ci sono, ovunque, ma non sono la maggioranza come fa capire l’articoloa, sono solo una piccola parte.

    • Il Salento è straordinario come tutto il nostro Paese. Si tratta solo di non chiudere gli occhi davanti ai problemi. Nella sezione “notizie di google” basta cliccare “salento” per farsi un’idea. Quest’articolo serve da monito, si inverta la tendenza, non si subisca o sprema il turismo ma lo si governi

  14. Scusi Signor Alberto ma chi le ha passato questi dati/informazioni? Addirittura tra 5 e 100 euro per un parcheggio abusivo sperando di ritrovare i cerchioni al ritorno. E poi parla di “mafie organizzate”, 30 euro per un ombrellone, 10 euro per una frisa…ecc.ecc. Sinceramente da 42 anni (nato cresciuto e pasciuto) in una nota località turistica salentina e ancora oggi non ho mai visto i prezzi che lei dichiara o sentito di danneggiamenti di auto nei parcheggi (tutti peraltro autirizzati…). Proprio ieri ho preso un ombrellone due lettini ed una sdraio per 20 euro ad alimini, le mafie organizzate forse sono quelle che denigrano e inventano notizie un po troppo pompate pur di screditare un posto….

    • Gentile Andrea, nel suo commento associa il mio comportamento a quello di un mafioso, riguardi le parole.
      Sono un professionista, salentino appassionato ma non per questo chiudo gli occhi. Segua la mia pagina Facebook e presto vedrà il mondo che si ostina a non vedere.

      • Alberto, sto conducendo una personale battaglia sugli argomenti che hai trattato e sui quali concordo parola per parola, ma é una battaglia di retroguardia, la “massa” vuole quello che sta accadendo, vuole gli stabilimenti “balneari” dai nomi pacchiani, chiassosi e “provinciali” che stanno sfregiando per sempre spiagge, dune e macchia mediterranea che avevano pochi uguali. Si sta “prostituendo” una terra dalla cultura millenaria al “peggior offerente” per farla assomigliare a una Ibiza da strapazzo, invece di valorizzarne le qualità originarie davvero irripetibili. E una sofferenza per un salentino come me che vive a Milano, e proprio per questo soffre nel vedere come ogni anno che passa il vero Salento si sta lentamente “estinguendo” per colpa di una sottocultura che lo lascerà spogliato della bellezza unica e struggente he forse immeritatamente ci era stata regalata dal destino. Peccato

    • Porto Cesareo – Torre Lapillo – Punta Prosciutto: Lido TxxxxxA, parcheggio, 2 lettini e 1 ombrellone, sono costati 34€.
      Se molto o poco, non so dirlo, se più di altre località italiane, certamente si. Io sono pugliese, e dal 1997 una puntatina in salento l’ho fatta ogni anno. Personalmente ho come l’impressione che il territorio non sia quasi più in grado di gestire il flusso turistico. Come se ci fosse una tacita arroganza in stile Marchese del Grillo: IO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAXXO, che tradotto sarebbe: qui c’è il mare più bello d’Italia, se volete venire fate pure, ma alle nostre condizioni. Purtroppo, con questa filosofia, prima o poi, finisce male.
      Dai dai dai.

    • Complimenti! Ha espresso le mie idee meglio di come l’avrei fatto io! Risparmiandomi un commento così inevitabilmente lungo. Sono salentina anch’io è pur notando tanti problemi mi fa male sentire le critiche dell’articolo a cui si riferisce. I toni usati non appartengono sicuramente ad una critica costruttiva come l’autore vuol far credere!

      • Gentile Gabriella sono salentino e per passione e professione lavoro al fianco di attività private e pubbliche ( guardi MelendugnoToYou interamente realizzato dal mio studio per l’assessorato al turismo di melendugno). Vivo di turismo ed esprimo la paura che continuando così il giochino si rompa, a voglia poi a raccontare “lu sule,lu mare, lu ientu”

    • Patricelli Patrizia

      A Porto cesareo lettino ed ombrellone 35 euro.

  15. Alessandro Lorenzo

    Quanto sia approssimato questo articolo lo si capisce nelle percentuali. Il 75% tirato giù per riferirsi ai giorni fruibili d’estate turistica, una quarantina così per avvalorare la mia tesi, (senza parlare che agosto è solo il 57% del turismo dal salento). Un 80% per riferirsi all’origine del turismo italico, che guarda caso è una delle nazioni che offre uno spettacolo più intenso circa la maleducazione e il degrado di chi viaggia nel mondo. Noi italiani non ci accontentiamo di ricevere il fenomeno del turismo cafone, ma siamo davvero bravi a creare, più o meno come questo articolo, contenuti di dubbio gusto.

    Non sarò il difensore d’ufficio o nominato della mia terra, per noi parlano i luoghi, le persone, gli hotel. Lei cita solo le brutture di questa terra, io potrei citare solo le belle cose. Lei farebbe bella figura sul suo seguito ( polli spennati, mucche munte) io farei bella figura nel seguito che potrei attrarre ( corregionali, innamorati di questa terra, prossimi visitatori che non si fidano della sua parola) ma siamo entrambi in buona fede giusto? Quindi sia io che lei siamo capaci di vedere le realtà e discenderne il bene del male, o il presunto bene dal presunto male.

    Passiamo alle inesattezze. Vede, il turismo in salento 10 anni fa era già un progetto molto ben avviato, un progetto che portava già più di 2,8 milioni di turisti l’anno (adesso per dire siamo a 3,3) e che già si apprestava ad abbandonare il mercato di comodo che aveva battezzato le mire di chi investiva nel turismo. Per mercato di comodo intendo uomini e donne emigrati in Germani che ritornavano nel salento con famiglia e colleghi al seguito. Adesso il turismo germanico segna un meno 23% nelle presenze. L’unico dato rimasto immutato negli anni è la stagionalizzazione breve e intensa a cui questo mercato sembra davvero essere affezionato in maniera feticcia e autolesionista.

    Il turismo nel salento è nato in maniera spontanea e qui le do ragione, negli anni 90, quindi 20 anni fa. Per non parlare di chi aveva scoperto questo posto molto prima, ad esempio Battisti ci comprò una casa negli anni 70, per dire. Da subito, il fenomeno non fu lasciato lì o snobbato, ma complice una disoccupazione dilagante e ben radicata, si decise che forse era arrivato il momento di investire sul turismo. O meglio di creare turismo, di creare un prodotto turistico. Il salento d’amare come lo chiama lei è un marchio registrato della provincia di Lecce. Poiché proprio la provincia di Lecce è stata l’istituzione simbolo di questa creazione, seguita a ruota dal comune di Lecce creando la prima improbabile collaborazione tra destra e sinistra. Le prime apparizioni del salento nei film o nelle fiction hanno dato una spinta decisiva all’inizio di questa invasione turistica che, evitarlo sarebbe stato impossibile, trovò l’intera zona impreparata all’impatto.
    Fu quindi importante l’investimento che i vari enti dedicarono al cinema. Ogni film girato nel salento era per questa terra una pubblicità a costo zero o quasi. Si pensi alla fiction Il giudice Mastrangelo per citarne una, una reclame della costa salentina e più nello specifico della costa tra santa cesarea terme e castro.
    Si pensi anche a tutti i film di Ferzan Ozpetek girati nel salento.

    Continuando a leggere il suo articolo, nel quale lei si erge a storico e sociologo dell’esperienza turistica salentina, basta citare la sua frase “Il processo è graduale ed ineluttabile, se non si hanno le capacità di governare fenomeni nati quasi spontaneamente.” oppure ancora “Disoccupati, anziani, adulti e bambini battono cassa presentandosi davanti alle principali aree di posteggio abusivo, passando da pochi euro a centinaia di euro al giorno, rigorosamente esentasse.” si intravede un piccolo sentimento che chi scrive per passione o per lavoro non dovrebbe mai avere, il rancore. Questa cattiveria gratuita e priva di dati che lei va ad incanalare dapprima nelle dita e poi nei tasti della sua tastiera mi fanno pensare. Vede, purtroppo l’uomo e per uomo parlo dell’uomo in generale, questa bestia opportunista e situazionista, tende da sempre a sfruttare in maniera legale (strisce blu, easy park) e meno legale (parcheggiatori abusivi, “bambini”?? da lei citati) alcuni eventi come la massiccia presenza di auto in luoghi ben mirati. Vede, ahi noi, il fenomeno del parcheggio abusivo esisteva da molto prima che lei spostasse la sua attenzione su questo tratto della penisola italica. Ma facendo l’avvocato del diavolo, mi faccia dire che questi fenomeni a Lecce tendono a verificarsi quantomeno quando lo sfruttamento del parcheggio legale è fuori servizio. Cosa che in altre parti d’Italia non succede, mi è capitato che per parcheggiare l’auto in alcune note città io abbia dovuto pagare il comune e colui che il comune faceva finta di non vedere.

    Ancora citando il suo articolo “Si cementifica per aumentare l’offerta, si alzano i prezzi per sfruttare la domanda, non ci si specializza e non si investe per paura che possa durare poco. Allora avanti così a “raccogliere l’acqua quando piove”. Come si possa cementificare per aumentare l’offerta turistica senza investire perché si ha paura che duri poco questa sua affermazione me la deve proprio spiegare. Si cementifica in quanto si costruiscono nuovi hotel, dando tra l’altro, nuova linfa vitale a un territorio che di offerta lavorativa ne ha ben poca. Gli investimenti sul turismo sono stati molteplici proprio perché quello che era un fenomeno è diventato una consuetudine. L’offerta turistica prima si è moltiplicata, adesso varia secondo mode ed esigenze di mercato.

    Continuo a citare il suo articolo (se così possiamo definirlo) “5 euro per parcheggiare in un’area incustodita, ricavata abbattendo ettari di macchia mediterranea. Se ti va bene useranno la tua auto come appoggio per un piano bar improvvisato, se ti va male ti ruberanno i cerchioni o proveranno a forzarti il cofano.” Voglio raccontarle un aneddoto. Pochissimo tempo fa sono stato in viaggio in una località estera che è ancora nel pieno boom turistico e che si sta attrezzando per accogliere i milioni di turisti che verranno. Cercando on line esperienze di viaggio mi sono imbattuto in un articolo che parlava della corruzione della polizia locale e di quanto fosse semplice rubare un auto straniera in quei luoghi. L’articolo asseriva che bastava sovrapporre una targa indigena su quella straniera per diventare proprietario di facto dell’auto in questione. Quell’articolo mi fece sorridere, era datato 1989 e pubblicato su un piccolo giornale. Ma mirava a raccontare forse un’esperienza personale (o resa propria dal racconto di un amico) come verità assoluta o normalità. Bene, mi faccia dire che qualora lei fosse stato davvero nel salento, mi devo davvero complimentare per i posti che lei ha scelto di frequentare, perché di gente che ruba i cerchioni io non ne ho mai sentito parlare.

    L’offerta turistica salentina nel corso degli anni, come già dicevo, è cresciuta offrendo svariati servizi e mille modalità di fruire delle bellezze della costa. Il mercato ha spinto lidi a effettuare determinate scelte che devono rispettare anche le leggi nazionali e regionali. Lo spaventoso ritardo con il quale i lidi del salento, ma ancor più i lidi pugliesi, stanno affrontando lo spinoso argomento cani e spiaggia, si deve anche a un’ordinanza balneare regionale che solo 3 o 4 anni fa recitava il divieto assoluto di portare il proprio animale domestico sulla spiaggia, privata o libera che sia.
    Il mercato turistico, come ogni mercato che si rispetti, veicola l’offerta turistica e devo ammettere che a livello di servizi siamo in ritardo in confronto ad altre zone d’Italia. Ma è pur vero che quando il turismo invadeva quelle zone di cui parlo, qui si coltivava ancora secondo la tradizione del latifondo. Ci stiamo attrezzando, ma faccia pace anche con le sue intenzioni. La ricerca del wi fi è una prerogativa moderna che spinge a essere sempre connessi e interessati al proprio mezzo comunicativo più che alle bellezze che ci circondano. Avere il wi fi in riva al mare e quindi essere risucchiato in gruppi (magari anche lavorativi) whatsapp è davvero così importante? Non credo proprio.

    Il suddetto mercato impone i prezzi, mi sono sempre chiesto come si faccia a spendere 10 euro per una frisa che mia nonna “con trenta lire la fa meglio”. Negli alimentari, anche quelli dell’entroterra, con pochi spicci è possibile acquistare un pacco di frise (sicuramente più autentiche di quelle che si possono trovare nel lidi sotto costa) e godersi la propria esperienza del pasto salentino low cost, ma quasi mai nessuno lo fa. Si preferisce andare nel lido di tendenza, spendere 7 euro per una frisa (che mia nonna non chiamerebbe frisa) e magari, sfruttando la rete wi fi del suddetto lido, pubblicare la foto del pasto frugale e povero un tempo, ora status simbolo della vacanza in salento, sulla rete. Un po’ come chi va da starbucks a bere un costoso e caffè di dubbio gusto e si spara 18 selfie con filtri a caso per una manciata di like sui social. Ma c’è a chi piace.

    Riguardo le discariche abusive e il mancato rispetto per l’ambiente sarebbe troppo semplice dirle “lei ha ragione” ma la piaga sociale di cui lei parla è lo specchio della nostra nazione e, ahi me il salento non è meglio di alcune altre mete turistiche.

    Continuando ancora “schiamazzi, “api calessine” di dubbio gusto che sfrecciano a tutto volume”. Le posso assicurare che le api calessine non sono una nostra invenzione, mi sembra di ricordare foto di questo mezzo di movimentazione turistica a Capri già nei primi anni 60. Sul fatto che siano di dubbio gusto e che sfreccino ipallagicamente a tutto volume potrei anche essere d’accordo con lei. Il mercato offre anche questo, ma se lei preferisce il taxi posso assicurare che nel perfetto stile italiano (casta e carissimi) troverà anche questo nel salento.

    Riguardo le case pollaio, che adesso sono rimbalzate agli onori della cronaca, mi faccia fare un piccolo ragionamento. Io, non so lei, ma io non andrei in una casa vacanze con bagno in comune per godermi la mia meritata sosta estiva. Ci sono una moltitudine di fattori che spingono altre persone differenti da me o da lei per formazione o stile di vita a effettuare scelte magari differenti. Le posso assicurare, che l’offerta turistica non manca e anche le truffe in tal senso. Come tutto nel libero di mercato, la capacità di confrontare la qualità al relativo “giusto e soggettivo” prezzo rende l’uomo oculato e capace di scegliere, più soddisfatto di chi partecipa all’evento turistico senza questa capacità. Che il mercato abbia trappole mi sembra ovvio, ma le posso assicurare che il pollo si lascerà sempre rinchiudere in un pollaio e questa prerogativa del pollo è internazionale e non solo salentina.

    Devo però farle i complimenti per questo pensiero:
    “La contrazione dei redditi e della capacità di spesa che ostacola la ricerca della qualità da parte della classe media che preferisce ostentare benessere affittando in 20 persone uno yacht per 5 giorni.

    Il Salento si mostra come specchio e riflesso di una società che non potendo contare sulla qualità della propria vita la ostenta, apparendo palesemente ridicola. ” La bella vita” concentrata in 10 giorni, tra occhiali da sole all’ultima moda, slippini bianchi e labbra a papera, aperitivi e ristoranti stracolmi che qualcuno diceva essere un segnale di ripresa, ed invece era solo l’anticamera di una società senza prospettive, mordi e fuggi.”
    Ecco lei in questo ha pienamente ragione e ha sintetizzato uno dei grandi mali della nostra società. Ma le chiedo quale sia la colpa del salento? Quale colpa ne hanno gli addetti ai lavori se questi sono i prodotti di anni di educazione scellerata al consumo, anni di educazione scellerata o diseducazione all’uso dei social? L’offerta turistica segue il mercato, il mercato segue le scelte dell’uomo e l’uomo segue la moda. Purtroppo tutto ciò è un grande serpente che si morde la coda e si fotografa mentre si fagocita.

    Quello su cui non sono e non posso essere d’accordo è la conclusione di questo suo articoletto. Il salento proprio perché multiforme e specchio riflesso della società non sta subendo un declino, anzi. I numeri confermano una crescita, oramai sono 15 anni buoni che si cresce ininterrottamente, del turismo straniero. L’incoming dal Regno Unito si moltiplica anno per anno, si registrano aumenti delle presenze di Belgi, Polacchi, Francesi, Austriaci. Tutto quello di cui parlo lo si può consultare qui: https://www.agenziapugliapromozione.it/portal/documents/10180/127304/Turismo%202014 tutto libero, tutto fruibile anche a lei direttamente dal suo smartphone.
    Io non so di cosa si occupa lei nella vita, ma mi creda il turismo non fa per lei e si informi molto meglio prima di scrivere di un prodotto ed etichettarlo come, addirittura, finito. Se il salento non le piace vada altrove, ma continui a viaggiare, solo così avrà modo di confrontare e aprire la sua mente. Noi possiamo fare, e lo dicono i numeri, a meno della sua presenza.

    • Risulta lungo ed inappropriato ma come vede non censuro alcuna opinione e ne vedo anzi molti punti in comune. Ci tengo solo a specificare che:
      1- salentino
      2- esperto di marketing turistico
      3- i dati sono ENIT e Osservatorio nazionale
      4- il post racconta uno spaccato di ciò che sta distruggendo il valore aggiunto del Salento ed è ovvio che ci sia tanto altro di buono che io stesso racconto dai canali di privati e pubblici ( la invito a seguire il progetto MelendugnoToYou.
      5- prima di perdere tanto tempo per sdrenare veleno sul personale si informi maggiormente sulla persona che intende denigrare, è tutto online.
      Buon Salento

    • Salve,
      Le vorrei raccontare un piccolo aneddoto…un San Lorenzo di qualche anno fa andammo (io e amici) a fare il consueto falò sulla spiaggia. Tornando a prendere la macchina dal parcheggio (pagato € 2.50) la trovammo senza ver ho e senza la mascherina delle frecce.
      Questo per dirle che, purtroppo o per fortuna, nn si può fare di tutta l’erba un fascio.
      La fiction di cui Lei parla (il giudice Mastrangelo) risale ai primi anni 2000 e l’ultimo film di Ozpetek(spero di aver scritto correttamente) al 2009.
      Sono d’accordo con Lei per alcuni aspetti,Ma per altro devo dare atto al sig. Siculella. Ho lavorato nel settore turistico alberghiero e posso assicurare che vendono venduti soggiorni 4 stelle quando in realtà se arrivano a 2 è un miracolo.
      Un’ultima cosa: se vogliamo davvero che la situazione economico-turostica migliori dovremmo iniziare dalle teste; uscire dai ragionamenti dello sfruttamento e della pretesa;”alzare la testa” per fermare il susseguirsi di politicanti che mirano il posto di presidenza della Regione solo per fare bei soldini e lasciare i pugliesi a vedersela da soli.
      Glielo dico da salentina.
      Potremmo dilungarci in mille discorsi ed essere concordi o agli antipodi (come é giusto che sia),ma preferirei andare a godere del mio mare cristallino con i miei figli.
      Buona giornata

    • Alberto, sto conducendo una personale battaglia sugli argomenti che hai trattato e sui quali concordo parola per parola, ma é una battaglia di retroguardia, la “massa” vuole quello che sta accadendo, vuole gli stabilimenti “balneari” dai nomi pacchiani, chiassosi e “provinciali” che stanno sfregiando per sempre spiagge, dune e macchia mediterranea che avevano pochi uguali. Si sta “prostituendo” una terra dalla cultura millenaria al “peggior offerente” per farla assomigliare a una Ibiza da strapazzo, invece di valorizzarne le qualità originarie davvero irripetibili. E una sofferenza per un salentino come me che vive a Milano, e proprio per questo soffre nel vedere come ogni anno che passa il vero Salento si sta lentamente “estinguendo” per colpa di una sottocultura che lo lascerà spogliato della bellezza unica e struggente he forse immeritatamente ci era stata regalata dal destino. Peccato

    • Volevo complimentarmi per il tuo articolo si vede vede che sei una persona che riflette sui fatti,a differenza di chi tende a criticare senza capire di cosa si sta parlando, la tua analisi mi trova pienamente d’accordo e altro si puo aggiungere perché un vero salentino trova sempre la soluzione adatta alle problematiche

    • Ho letto e riletto l’intervento di Alessandro Lorenzo e ne ho ammirato l’abiltà dialettica nel difendere una indifendibile situazione di reale “degrado” dell’essenza della cultura salentina, che é sotto gli occhi di tutti coloro che hanno capito a cosa si sta riferendo il signor Siculella. Ci sarà lo sviluppo che paventa il signor Lorenzo? Io non lo credo più 66 anni, e lo dico proprio in ragione di quelle deleterie caratteristiche umane di cui ha avcennato gli effetti. Forse arriverà quello “sviluppo”, per il momento troppo spesso cialtrone da entrambe le parti del “negozio”, ma non ci sarà più il Salento. Non ci saranno piú le cose “vere” sulle quali bisognava puntare e che ci rendevano orgogliosi e fortunati di essere nati in questo lembo di terra, almeno per chi ha saputo rionoscere le vere ricchezze di questa parte di Puglia . Saremo finalmente ricchi, ma dei “poveri” ricchi. Non male come risultato vero?

  16. Alberto su molte cose hai ragione…ma non penso siano molto distanti da altri posti in Italia, i prezzi cari ci sono pure qui ma ci sono molti altri posti che con quattro soldi mangi da dio o con 2,5 euro parcheggi la macchina una giornata intera con navetta che ti porta in spiaggia e doccia compresa. In molte piazzole di sosta c’è spazzatura…ma vai a gallipoli dove ormai sono solo turisti sulle spiagge e vedi che scempio….purtroppo tutta Italia e paese

    • Presto sulla pagina Facebook “Studio Siculella” un dossier completo sullo stato del turismo in Salento. Grazie per il tuo contributo

      • Sempre che dipende come vanno presi i dati, ….ti ripeto che ci sono posti all’esatto contrario di quello che hai raccontato e propagandato tu!!! Comunque curioso di vedere questi studi. E vero 30 euro questo periodo(alta stagione) e tanto(come qualsiasi viaggio in alta stagione e caro)…ma a luglio con 12 euro lo prendevi nello stesso lido…diciamo pure questo….e poi c’è tanta spiaggia libera con pineta annessa che è molto meglio.

        • Ripeto “io mangio con il turismo”quindi “propagando” non esiste. Sto dicendo che urge governare e non subire il turismo altrimenti entro 10 anni ci ritroveremo pieni di rimpianti

  17. analisi qualunquista e presapochista…solo offese e chiacchiere basate sul nulla senza dei dati e numeri, un tuo pensiero che non riscontra quella che è la realtà dei fatti…gente che si rimbocca le maniche e lavora per te sono disonesti e truffatori. Parli ma non porti dati di fatto. Ci sono tanti piccoli imprenditori che lavorano bene con agriturismi e lidi, strutture ricettive di ottimo livello, ma tu ti soffermi solo su quello che vedi di negativo…vero e’ che posti come Gallipoli Otranto da essere luoghi d’élite siano diventati un marasma di turisti mangia e fuggi, ma lo stesso si è verificato in Sardegna e in altre regioni …poi è vero ci sono i furbi e i disonesti. E’ fisiologico che dopo anni si verifichi anche un calo, vero che 15/10 anni fa i costi erano bassi, ma proprio tu dovresti sapere come si rapporta il costo dei servizi tra domanda e offerta, vedi la Grecia oramai intoccabile bei costi…ma in questi casi sta proprio agli operatori del settore cercare nuovi canali e nuovi mercati, già quest’anno si è visto un aumento nel Salento di turismo estero, e si prevede un aumento di turisti dall’estero nei prossimi anni (Russia, Svezia, e paesi del nord Europa)…Invece di scrivere questi articoletti, forse faresti meglio a farti una vacanza, magari non in Salento non credo sia un posto per te, e magari nel frattempo trovare un lavoro diverso…buona vita

    • Gentile Claudio sono salentino e lavoro per pubblici e privati del settore. La mia disamina non ha l’obbiettivo di convincere qualcuno o di tifare per altri. Semplicemente descrivo una situazione che ci porterà a perdere il valore massimo della nostra terra. Grazie a Dio lavoro e viaggio tanto ed è anche per questo che ho la libertà intellettuale prima e professionale poi di indicare ciò che non va e proporre soluzioni. Buona vita a lei.

    • Concordo con Claudio. In Salento le è andato storto qualcosa, sig. Siculella?

      • Salve Raffaella,
        in Salento c’è qualcosa che va storto e chi non la vede è affetto da miopia campanilistica. Sono Salentino ed ho solo interesse affinché il turismo sia il nostro motore economico.

  18. Terragno Milly

    Purtroppo l’analisi è impietosa ma sincera…… Così è…….

    • Salve, oggi concludo la mia vacanza a Leuca. Purtroppo il signor Siculella ha ragione. Per una giornata al mare a baia verde per un lettino, ombrellone, sdraio e sedia abbiamo speso 60€. Avete capito? 60€. In più 5€ per il parcheggio.dalle mie parti non ho mai visto prezzi del genere. Per quanto riguarda leuca una piccola osservazione: c’è molta disorganizzazione e tanta voglia di fregare i turisti soprattutto da parte del comune. Chiarisco. La città non è progettata per accogliere tutti i turisti che vi confluiscono soprattutto in relazione ai parcheggi. Noi abbiamo preso una multa, è vero abbiamo sbagliato ma i vigili prendo d’assalto tutte le strade ed emettono multe a spiano..tutti i turisti si lamentavano di questo nelle ultime serate. È bello fare cassa ma non in maniera così spudorata sulle spalle di chi viene in Salento per rilassarsi. Pensate piuttosto ad altre soluzioni. Dopo questa esperienza non credo che ci ritornerò.

  19. Grazie per l’analisi che, seppur contenuta in un post non lunghissimo, analizza tutti gli aspetti della situazione Salentina con occhi sinceri (fin troppo) e non foderati di prosciutto (come ahimè alcune risposte lette).
    Da Salentino innamorato della propria Terra, ma con ancora negli occhi la situazione da Lei descritta ritrovata nell’ultimo mio viaggio in terra natìa, spero solo ci sia una scossa che consenta di imboccare una strada diversa da quella percorsa fino ad oggi. Anche se la vedo davvero grigia…

  20. dire che il salento non e’ pressapochista nellorganizzazione : turistica , accoglienza , farmacie, pronti soccorsi , parcheggi, pulizia e per terminare eventi musicali in mano a persone quantomeno di dubbia provenienza e’ follia guardate bene quello che succede in casa vostra con occhi diversi e da angolazioni altrettanto diverse e capirete lo scempio che state avvallando con la tolleranza nelle vostre terre
    La analisi fatta in questo post e ancora troppo tollerante .

  21. Sig. Nostradamus visto che c’è ci dica pure quando avverrà la fine del mondo. Diventando seri non credo serva chissà quale studio per capire che vi sono delle criticità da correggere (il caso gallipoli è emblematico) ma definire finito il Salento è quanto meno approssimativo. Credo che lei non conosca davvero tutto il Salento perché altrimenti saprebbe che accanto alle tante problematiche da risolvere vi sono anche tante eccellenze da evidenziare. Riguardo poi la frisa a dieci euro credo sia sempre meglio della piadina a nove. La verità è che spesso tanti presunti turisti arrivano da queste parti credendo di trovare ancora la gente con l’anello al naso e ci restano male quando gli fai notare che non si occupano le spiagge con i propri ombrelloni, che anche da queste parti si rispetta il codice della strada, che non si gettano rifiuti per strada, ecc. ecc. È storia di due giorni fa che i carabinieri del basso Salento hanno multato un suv svizzero che faceva volare i rifiuti dal finestrino.

    • Il Salento è la mia terra. Prima personalmente e poi professionalmente non avevo alcuna intenzione di raccontare la fine del mondo ma mettere in guardia che ciò che ci è caduto dal cielo deve essere governato, altrimenti ci si ritroverà a rimpiangere “quando il salento era…”
      Ps. Da quest’anno c’è stata una flessione nei numeri e dal 2020 si aspetti un significativo crollo. Non è nostradamus che parla ma un qualificato professionista de settore che opera per pubblici e privati. (Invito a seguire MelendugnoToYou)

  22. Speriamo che si avveri tutto. Almeno andrò a farmi un bagno al mare, mangiando una frisa fatta in casa, un riccio, ed una birra. Tanto alla fine questo turismo sta arricchendo pochi e rompe la palle a tutti gli altri. Dei pronto soccorso pieni di ragazzi in coma etilico, non so che farmene, degli sballati che dormono in tenda e si fanno di tutto e di più, non so che farmene, di questa massa di morti di fame che vogliono ammirare una delle più rare bellezze al mondo, e non vogliono pagare manco 5 euro di parcheggio, non so che farmene. Perciò statevene tutti a casa vostra! Vi ringrazio in anticipo

    • La mia personale esperienza, pur riconoscendo che l’articolo racconta certamente una -e sottolineo una- realtà , è positiva. Credo che i cicli siano ben più lunghi e che tutto sommato debba registrarsi un miglioramento delle capacità e degli sforzi di chi tenta con grande professionalità di valorizzare l’infinita bellezza di questi luoghi, della nostra storia e della nostra cultura. 20 anni fa pochi l’avevano capito e pochi di noi se lo sognavano. Tutti troppo a testa bassa. Poi abbiamo smesso di vergognarci e alcuni hanno capito di quanta ricchezza avevamo. E menomale. Pertanto mi sento di spezzare più una lancia a favore che lanciare un grido di allarme. My opinion anche questa. Sinceramente questa “analisi ” mi risulta eccessivamente allarmista insomma. I numeri mi preoccupano il giusto. Le coste salentine, a me pare, rischiano l’ erosione e quindi se cala l’affluenza è aumenta la selezione ci guadagnamo tutti. Ritengo debba puntarsi su un’offerta turistica di nicchia e forse salveremmo il bello che ci contraddistingue. Solo così possiamo sconfiggere il malcostume cui fa riferimento l’articolo. E poi altrettanto sinceramente manco io so che farmene di chi non vuol pagare 5 euro di parcheggio!

      • Io non saprei cosa farmene di chi continua a pagare 5€ per posteggi abusivi.Ps se fosse turismo fatto bene il Salento non sarebbe tra le ultime 15 province d’Italia per welfare, occupazione e reddito procapite

  23. L’analisi è approssimativa per ovvi motivi, ma tra le righe si capisce l’insofferenza verso questo turismo di massa che sta devastando il Salento. Va ricordato però, come questo discorso si deve frazionare a seconda dei posti. A mio parere, località come Otranto, Porto Cesareo, zona adriatica in toto, S.M. Di Leuca, siano forse messe meno peggio rispetto al cancro Gallipoli. Io sono di Gallipoli, senza se e senza ma la città più bella del mondo, 10-11 mesi l’anno. Purtoppo tutte le componenti politiche ed imprenditoriali stanno distruggendo il territorio a favore di 4 pseudo imprenditori che speculano sull’ignoranza del turista. Passeggiando per Gallipoli ho come l’impressione di essere in un safari dove gli indigeni del posto sono lì, a scorgere le prede da ridurre in poltiglia: apetti improvvisati (che trovo disgustosi), navette che forse sono di più rispetto ai turisti (a proposito, su che base vengano rilasciate le licenze ancora non si sa – quelli che ce l’hanno), spazzatura,disordine, caos. E parliamoci chiaro, la responsabilità del comune è pari a 0, poiché secondo me è la regione che deve intervenire con un monitoraggio serio. Non se ne può più del turismo di massa, finalizzato solo al mero spennacchiare 4 ragazzetti ignorantelli, che vogliono solo il cocktail e il selfie #gallipoli. Parliamoci chiaro, tutto questo conviene agli ignoranti, perché solo gli ignoranti non capiscono la necessità di cambiare e di migliorare le strategie. Case che sembrano capanne (a proposito di giungla) – zero trasporti, zero treni, zero servizi. Ma tante navette (le chiamerei navicelle spaziali), tanto opportunismo e tanto sciacallaggio. In fine, come dimenticare lo scandalo del pesce avariato: a conferma della mia tesi, pur di spennare i polli diamo loro anche la merda. (esprit de finesse) .
    L’insofferenza è tanta, le vie d’uscita un po’ meno. Si è avuto solo la fortuna che il buon dio ci ha regalato il posto più bello del mondo, abitato dalle peggiori specie. Quanti cittadini onesti hanno dovuto abbandonare la propria abitazione estiva di fronte a questo degrado? Quanti se ne sono scappati dalla baia verde? Quanti schiamazzi notturni, furti, risse tra napoletani e baresi? Quanto ancora si deve attendere per vedere Gallipoli ai vertici per presenze di livello, di elite, e non ai vertici per degrado?
    Saluti.

  24. le difese d’ufficio non mi piacciono, le trovo piagnone e pressapochiste. Adoro il Salento, mia meta delle mie ultime vacanze (almeno 17 anni), e l’ho sempre amata per la terra e i suoi straordinari abitanti. Tuttavia gli ultimi 3 anno sono stati una delusione. prezzi impennati (anche se ancora decenti), ma con con crollo della qualità. Gallipoli è stata violentata da pressapochisti Lounge bar (dopo il ponte a sinistra un’orrendo megabar), uscendo a Lido San Giovanni (spiagge abbandonate e lerce (residui di braci, mozziconi e bottiglie di birra), baia verde è un poallaio di maleducati, dopo le 18, improvvisati DJ si alnciano all’assalto dell’aperitivo In e così fino a notte….gli avventori li troviamo poi al pronto soccorso di Gallipoli, l’ospedale con la vista più bella del mondo, coma etilico come giustamente il sig. Luciano…povero salento mio (attenzione, altrove non è meglio)

  25. Gabriele Congedo

    Caro Alberto,
    non avrebbe potuto descrivere meglio la situazione di una terra che ho visto, tornandoci estate dopo estate, cambiare esattamente come è spiegato nell’articolo. E dispiace, tanto. Ci aggiungo un’altra cosa. Al turismo massivo e selvaggio va aggiunta la totale mancanza di infrastrutture, che potrebbe portare ad un collasso. Mi spiego: ormai chiunque decide di andare in vacanza nel Salento sa che il trasporto pubblico è inesistente, e quindi noleggerà un’auto. Per raggiungere molte località balneari dall’entroterra, c’è una sola stradina provinciale, stretta e piena di buche, per poterlo fare. E le litoranee sembrano un ingorgo sulla A1 in pieno agosto. Conseguenza: code chilometriche per poter andare in spiaggia, e code chilometriche per tornare. Ho portato mia moglie in Salento due estati fa, nella settimana di Ferragosto, e me ne sono pentito amaramente. Non siamo riusciti a goderci un po’ di relax, per tutti i motivi che Lei elenca nell’articolo…

  26. Siculella, da dove vogliamo partire? Dalla frisa a 4 euro o a 10 euro? Poiché il Salento è abitato da trogloditi devono essere applicati prezzi da Bangladesh. Bene, in Versilia paghi l’ingresso in spiaggia 100 euro (studia prima di dire cazzate)..I prezzi dell’ombrellone sono esattamente quello che trovi in posti meno pregevoli. Siculella la mette sul piano di raccogli l’acqua quando piove…si chiama mercato caro Siculella ( probabilmente barese)..se ti sta bene vieni..sennò te ne vai da dove sei venuto…aiuti il Salento non ne ha mai avuti tanto meno da quella regione di mera in cui per sfiga ci è capitato. Baricentrica e decisamente di intralcio alle politiche del territorio salentino. 10 anni di Vendola si sono sentiti ad iniziare dalla riduzione degli arenili…ma non ho ancora voglia di scrivere a personaggi come Siculella che ha evidentemente l’orologio arrugginito: È dal presidente della provincia Ria che il Salento ha iniziato ad essere conosciuto…quindi dovrebbero essere una ventina d’anni. Siculella se ne vada in Sardegna dove c’è ancora la pastorizia forse lì troverà ombrelloni a 2 euro…verso Palau o Baia Sardinia. Denigratori di professione.

    • Ecco l’immagine perfetta del becero, inutile, ipocrita campanilismo in salsa mediterranea.
      1.Sono leccese, e anche non lo fossi non mi reputerei inferiore a tanta mediocrità espressa.
      2.In Versilia paghi 100€ se vai a mignotte non in un lido e se spendi tanto in un lido probabilmente o ti danno qualcosa in cambio o fatti delle domande.
      3. con il turismo ci mangio, perciò ho tutti i motivi per sperare e lavorare a che le cose vadano bene. Descrivere quanto riportato nel post serve da monito, nelle intenzioni più alte a cui lei probabilmente non è abituato.
      4. Se avesse metà della mia preparazione, formazione e competenza capirebbe che sarebbe il caso di non adagiarsi su “lu sule, lu mare, lu ientu” ma attivare servizi, realizzare infrastrutture, dotarci di strutture per accessibilità, animali, assistenza al turista, formazione degli operatori per la comunicazione digital e multilingue.

      Per trovare pastorizia non serve a dare in Sardegna, di capre ne abbiamo abbastanza anche in Salento.

      • Ecco, sono i personaggi come “Gervasio” i veri assassini di questa terra. Non capire che il Salento non deve competere con la Versilia su “quel” piano che ha citato, non consente nessuna possibiltà di dialogo. Qui si sta svendendo un combinato disposto di bellezze naturali, arte e cultura che né la Versilia e ancor meno la Riviera Romagnola avevano o avranno mai. É inutile parlare degli opportunismi politici, quelli sono fi default nella cultura italiana, non solo salentina, sono i salentini che devono capire che si stanno giocando il futuro trasformando la loro terra in un luna park e non di mantenerlo com’era quando Salento significava Salento.
        Il futuro sarà soli quello di un turismo di qualità rispettoso dell’ambiente come primo segno della qualità di chi lo abita quel territorio, e non queo turismo cialtrone e tamarro che vediamo ormai su spiagge che avevano una dignità anche nel nome, mentre oggi le hanno ribattezzate come le “Isole dei Famosi”.
        Si sta sputtanando un gioiello di rara unicità per arraffare quanto più possibile come non ci fosse un domani.
        Ha ragione mia moglie, inglese, che da trent’anni (oltre che di me pare) é innamorata di questa terra che ha “sposato” insieme a me, constatandone però, anno dopo anno, la “discesa” verso la banalizzazione. “Avete troppo di tutto per poterlo apprezzare veramente. Lo farete quando sarà troppo tardi. E non ci vorrà molto se continua così. Ieri ho sentito che sono state richieste altre 92 concessioni per stabilimenti balneari solo per la provincia di Lecce: saranno altre 92 coltellate a questa terra che nelle sue spiagge libere vedeva la libertà che quelli che veramente fanno economia turistica va cercando, e non quella delle “cavallette” che vediamo dal 15 luglio al 30 agosto, che “consumano” più di quello che lasciano visitando questi incredibili luoghi. Peccato.”
        Spero che finalmente si sbagli “l’inglesa”. Sarebbe la prima volta, ma la migliore per le speranze di quelli che amano veramente questo incredibile lembo di terra, e non vogliono “scoparselo” solamente come invece secondo me sta accadendo.

  27. Purtroppo dubito ci sara’ la flessione che lei prevede, e per un unico motivo: il meteo favorevole (si sono contati si e no 5 giorni di pioggia da giugno), il che oltre a dare una spinta “estera” spinge anche il locale ad usufruire dei servizi oltre la soglia del normale, e non dimentichiamoci che l’utenza locale pesa attorno al 30% in qualsiasi posto del mondo. Quando pero’ si combineranno il locale incazzato dei costi spropositati e qualche “nuovo Salento” in giro per l’europa, allora li da un’estate all’altra ci saranno cali spaventosi (30-40%) con effetti a catena disastrosi.. Sardegna docet… cari operatori, in qualsiasi settore la chiave della crescita e’ lo sviluppo, non mettere meta’ degli introiti a nero sotto il mattone.

    Cordialmente
    G

  28. Tutto vero e condivisibile. E certificato dai dati ISTAT (http://www.istat.it/it/archivio/16777). Il veneto fa 4 volte le presenze della puglia, il trentino alto adige 3 volte le presenze della puglia. Abbiamo un’offerta di bassa qualita’, a prezzi molto alti. Abbiamo pochissime (una o forse 2) zone di turismo alto spendente (Monopoili-savelletri e la valle d’itria)
    Le zone col mare più bello sono distrutte da uno squallido abusivismo diffuso. Certamente non potra’ continuare cosi’.
    In confronto la Romagna, che ha un mare infinitamente piu’ brutto del nostro, da sola fa il triplo delle presenze pugliesi.
    Qualche domanda bisogna farsela…

  29. Sono capitato su questo sito per voler fare un preventivo per un sito, ma dopo aver letto questo articolo non so più se è il caso di investire altri soldi nella mia attività turistica! Forse vendo tutto e me ne vado!

  30. Sono salentino,ma vivo a Roma da quando avevo solo 17 anni.Questo è il primo anno che mi sento arrivare feeback non del tutto positivi.
    La domanda è aumentata in modo esponenziale,l’offerta soprattutto nei servizi non è adeguata alimentando i conseguenti disservizi.Non conosco i bùveri motivi per cui un personaggio come Bruatore abbia rinunciato ad investire nel Salento,ma per preservare quanto di buono è stato fatto in questi anni occorre che persone competenti e che sanno fare impresa investano.Il Salento è SUD,non hanno una mentalità imprenditoriale anzi purtroppo e lo dico mio malgrado fin troppo conservatrice.Hanno la mentalità del posto fisso.

  31. Nino Frezza

    Condivido l’analisi ed, ahimé, anche le fosche previsioni. Non concordo con alcuni commenti che addossano, come al solito, la responsabilità “diretta” ai politici. In fondo, alcuni di loro, persino inconsapevolmente, hanno avuto il merito di far confluire una gran quantità di turisti.
    Occorre che i salentini in particolare ed i pugliesi in generale (perché la “bolla Salento” si estende anche ad altre aree della Puglia) imparino a gestire il territorio ( e qui, Amministrazioni Pubbliche efficienti, diventano un “must”) ma anche a saper riconoscere i propri limiti.
    E poi, i risultati di un turismo di qualitá non possono essere il frutto di 40/50 giorni di follia e di 320 giorni di lassismo. Ad esempio, come immaginare la raccolta differenziate funzionante ad Agosto e trascurata ad ottobre, novembre, dicembre …

  32. Filippo Pagliara

    Avevo già letto questo articolo e devo dire che anche se in parte esprime dei concetti e delle criticità note agli addetti del settore già da tempo, l’ho trovato un pò “volutamente dissacrante” ed a tratti generico.
    Il turismo descritto nell’articolo è sicuramente il più casinaro e mediaticamente più esposto ma non è quello più importante per il territorio né dal punto di vista della qualità dei servizi erogati, né se si considera la caduta in termini occupazionali per l’intero comparto turistico salentino e pugliese…
    Il sipario sta calando? No, non è esatto, anzi siamo appena agli inizi…
    Come il “ciclo di vita di un prodotto” anche una destinazione turistica vive le stesse fasi e al momento la destinazione Salento (al traino della Puglia) di che ne dicano i vari esperti del settore (o presunti tali) è ancora in una fase di crescita (scomposta, disordinata, migliorabile, perfettibile… ma comunque di crescita).
    Questa fase presumibilmente durerà ancora qualche anno, io direi oltre un lustro per poi giungere ad una fase di maturità ed assestamento che dovrebbe durare un altro lustro o giù di lì…
    Cosa significa ciò? Che noi operatori turistici possiamo dormire sonni tranquilli per 10 anni?
    No, assolutamente no! Vuol dire che abbiamo 10 anni o meglio i prossimi 5 anni di probabile ulteriore crescita per consolidare e perfezionare una progettualità che faccia durare il più possibile la fase successiva ossia quella di maturità.
    Come detto più volte, gli asset strategici, irripetibili, ineguagliabili e quindi i migliori sui quali basare la progettualità e una migliore strutturazione del comparto turistico nel Salento (ma io preferisco sempre parlare di Puglia, i provincialismi non mi sono mai piaciuti 🙂 ) sono “Ambiente”, “Territorio”, “Risorse Naturali”, “Tipicità”, “Folklore”, “Artigianato”, “Eno-Gastronomia”.
    Normale capire che tutto passa per la tutela dell’ambiente e del territorio con le sue risorse naturali.
    Quindi il solo rischio che possiamo correre è quello di essere superficiali e lasciarci scippare questi asset così importanti da improbabili imprenditori-superman che credono di poter replicare quì ciò che hanno fatto in passato altrove, oppure cavalcare la speculazione edilizia in corso… quello sarebbe un grande errore!!!
    Al netto di tutto, se vogliamo che il comparto abbia un futuro dobbiamo preoccuparci di tutelare ciò che abbiamo e non di inseguire modelli standardizzati di sviluppo turistico mordi-e-fuggi… Oltre a questo bisogna mettere in piedi un sistema di trasporti pubblici all’altezza di questi flussi, basterebbe copiare ciò che hanno fatto in altri posti! Un sistema ferroviario che colleghi aeroporto di Brindisi con la stazione ferroviaria di Brindisi fino a Lecce sarebbe già un bel passo in avanti, poi ancora con le FSE su rotaia collegare Lecce a Otranto, Gallipoli e Gagliano del Capo, magari con servizio Bici+Bus o Bici+Treno implementando le corse e servendo queste località soprattutto nel week-end e in bassa stagione, favorire lo sviluppo di piccole imprese ricettive in campagna rispetto alle grandi strutture sulla costa, favorire lo sviluppo di un concetto di servizio esperienziale “nowhere else” legato alle tantissime tipicità territoriali… tutto questo sarebbe da stimolo a quel turismo fuori stagione, quello che crea lavoro stabile durante tutto l’anno, turismo che antepone la qualità del servizio ai numeri… turismo che crea e distribuisce ricchezza coinvolgendo il territorio e non facendo riempire le tasche solo a pochi…

  33. Mi dispiace che nel suo articolo si parla di Salento. Lo scenario che ha riassunto è prettamente della sola Gallipoli. Il salento è un’altra cosa! Lecce, la costa adriatica, la costa del sud salento e le masserie dell’entroterra riescono ad offrire un servizio completamente diverso e puntano sulla qualità! Ovviamente ci sono le eccezioni! L’amministrazione gallipolina negli anni non ha saputo puntare sulla qualità ed ecco il risultato! I residenti in primis sono scontenti non potendo godere delle bellezze della città e gli altri salentini se ne guardano prima di andare verso la città Bella!

    • Grazie Marco per il tuo contributo. Nel Salento c’è tanto di buono, bello e valido. L’intento del post è descrivere ciò che va governato altrimenti si rischia di rimpiangere anni floridi e di ripiombare nei ’90. Parcheggiatori abusivi, prezzi lievitati, incuria delle spiagge, rapporto qualità prezzo, discoteche che non scontrinano nulla, mancati investimenti su mobilità, accessibilità, servizi e formazione sono ovunque nel Salento ( e non solo )

  34. Mauro Parilli

    Mi sembra un articolo suscettibile di grande attenzione sul quale meditare.
    Posso dare un contributo.
    “Creare turismo in un mercato globale non è per niente facile, venderlo al contrario è facilissimo, ma promuovere una località, fosse la più bella del mondo, senza una strategia di Marketing, significa farla dimenticare per almeno una generazione. Questo è quello che sta avvenendo da tempo nel nostro Paese”. C’è pure da dire che il turismo non è una promozione, ma una componente urbana. Inoltre: “Il turismo si fa non con tante persone che vengono, ma con tante persone che spendono”.

  35. A tutto c’è un’inizio è una fine.
    Il Salento non è diverso.

  36. Sono salentina e torno ogni anno da 30 anni a fare un bagno nel mio meraviglioso mare. Tutte le volte è una gioia mista ad una rabbia ( che poi è quella che mi ha fatto,andar via tanti anni fa)nel vedere come sia poco lungimirante lo sviluppo turistico ed in mano a gente che vuole solo seguire l’onda e arraffare quello che adesso c’è , poi Dio vede e provvede.ci sono anche le eccellenze, è chiaro, come è chiaro che io non vorrei mai un turismo solo di alto livello e ricco. E non sono una che frequenta i lidi dove sparano musica a palla e aperitivi dalle 16. Ma ci vogliono anche quelli, sicuramente.Il problema è riuscire a diversificare l’offerta, spalmarla su più mesi magari. E nel frattempo che le politiche locali sappiano fare un controllo serio del territorio, ( è vero hanno piallato negli anni km di dune bellissime ) e sappiano offrire strade che non ti spacchino le sospensioni e ripulire angoli che somigliano a discariche a cielo aperto. Il primo ad amare e rispettare la sua meravigliosa terra dovrà poi essere lo stesso pugliese.

  37. salve i turisti verrano sempre nel Salento dopo un piccolo calo fisiologico ci sarà nei prossimi anni un aumento esponenziale del turismo, gli altri possono essere organizzati, precisi, avere forse anche prezzi più bassi ma non hanno il nostro mare incontaminato la nostra aria pulita il nostro cielo limpido di un azzurro che non si vede in nessuna parte del mondo si dovrebbe pagare solo per respirare la nostra aria, le frise a 10 euro ? sono anche economiche se pensiamo che nelle famose terme della Toscana un bicchiere d’acqua se lo pagano 10 euro vuoi mettere una bella Frisa gustata in riva al mare con il profumo del Mar joinio è un tramonto spettacolare con un bicchiere d’acqua che sa di zolfo ? bè io preferisco pagare 10 euro una Frisa buon Salento a tutti

    • Mia nonna, gallipolina, “spunzava” la frisa nell’acqua di mare, se avesse saputo che un giorno l’avrei pagata 10€ avrebbe scelto una morte diversa da quella naturale. Se poi va tutto bene ok, ma preferirei parlare di servizi, strutture ed infrastrutture quasi totalmente assenti

  38. Giovanni Galetta

    Sulla bellezza del Salento non si discute. I salentini sono le persone più ospitali forse di tutta l’Italia.
    Tanto per fare un nome, Carmelo Bene diceva che il dialetto salentino è molto semplicemente musica!
    Purtroppo il Salento è (come tante cose in Italia, basti pensare ai movimenti politici nati dal niente) diventato un fenomeno social. E a far lievitare questo stato di cose siamo noi, salentini, i primi responsabili: siamo il popolo che mitizza (i miti greci sono nati dalle nostre parti), amiamo talmente tanto le nostre tradizioni, la nostra terra e i nostri cibi che non possiamo fare a meno di parlarne. Fotografiamo un pezzo di mare pulito e lo mettiamo su Facebook, non mettiamo chiaramente sui social le strade piene di buche o le immondizie accatastate…e noi salentini siamo tanti, ci siamo moltiplicati in ogni parte d’Italia, ci siamo fatti apprezzare, siamo diventati amici di tanti e il fenomeno a cui abbiamo dato vita, molto semplicemente è esploso. Quindi forse ha ragione Alberto Siculella, in mancanza di un vero e proprio piano industriale per lo sviluppo di questa terra, che non può certo basarsi sull’emozionalità del passaparola, questa meravigliosa parte d’Italia, può non avere un futuro. I fenomeni social hanno questo di brutto, prima o poi hanno fine.

  39. di posti turistici ne ho girati ma purtroppo non ho mai mangiato peggio, ed a prezzi da capogiro, che a Gallipoli. Confermo quanto sa lei detto.

  40. Mma, io trovo che il Salento si è sviluppato come turismo. Anche qualitativamente. Non ovunque, ma molto. Temo più che altro le minacce degli inquinamenti, che potrebbero farci fuori prima. Vedi Cerano, Ilva, gasdotti, discariche nascoste di materiali pericolosi.

  41. Esatto Anna. Il turista si può fregare una volta, la seconda non torna più e rientrando parla della sua esperienza !

  42. Articolo e discussione interessanti, ma ragazzi mettetevi l’anima in pace, FATTA LA TAP SI ANDRÀ TUTTI A MARE ALTROVE! E la conferma sta nelle stesse “spiegazioni” del boom salentino fornite nell’articolo….
    “la notorietà di personaggi prevalentemente del mondo musicale e la potenza virale dei social, fecero emergere a livello nazionale un territorio fino a quel momento ai margini dello scenario turistico nazionale.”

  43. Leggo e rileggo con attenzione le sue parole e soffro…sono quasi 9 anni che frequento il Salento in lungo e in largo…amo la gente solare, il vostro gran cuore, la cordialità, il vostro essere ospitali, oltre a lu mare lu sule lu ientu. Insomma adoro tutto di voi! Purtroppo però, come sottolineava le cose sono cambiate radicalmente e il Dio denaro è entrato prepotentemente anche in Salento. Vengo da una terra, la Romagna, dove questo fenomeno è già stato affrontato in passato e siamo stati capaci di adeguare l’offerta economica ai servizi… certo, non sempre le cose funzionano come dovrebbero anche da noi, ma la capacità di adattamento e lo spirito turistico innato nei romagnoli ha fatto sì che oggi siamo ancora una metà ambita. A mio avviso avete delle grandi potenzialità inespresse, la capacità e la voglia di fare turismo, ci vuole solo tempo e un pochino di esperienza in più; ma la cosa fondamentale: un’attenta e minuziosa tattica fra politiche del turismo e strategie di sviluppo economico! Io, continuerò a venire nella vostra bellissima terra a Giugno e Settembre, perché non amo il caos dei mesi di Luglio e Agosto; e continuerò imperterrito a difendere e a diffondere l’amore che ho per il vostro Salento.

  44. Quello che hai descritto è, purtroppo, il dramma di gran parte del sud. Incapacità, pressappochismo, mancanza di progettualità regnano sovrane. È comunque qualcosa che il sud si trascina da sempre, questo deficit culturale che non gli consente di guardare oltre, questo atteggiamento fatalistico del “poi si pensa” che lo tiene stretto in un abbraccio mortale. Lo dico con dolore, da persona del sud che da decenni ha perso ogni speranza di vedere la rinascita di una parte d’Italia. Inoltre, il continuo depauperamento del territorio, renderà vano ogni tentativo di ristabilire quel rapporto sano tra vacanza e bellezza.

  45. Post abbastanza supponente ed arrogante, con qualche verità. Tralascio il dicorso sulla gente poco qualificata che verrebbe in vacanza. Ma i suoi ragionamenti sono in linea con il pensiero dei maggiori consulenti di marketing che quanto ad arroganza ne hanno da vendere

    • La gente qualificata non sono i turisti ma gli operatori. È arrogante sperare di pagare 35€ un ombrellone con due lettini sperando in cambio nella cortesia di uno staff formato? È arroganza chiedere di governare il fenomeno e non di subirlo? Sono tanto arroganti questi consulenti (ho già prodotto progetti che hanno portato turismo in Salento, guardi MelendugnoToYou) da chiede accessibilità ad handicap, mobilità sostenibile, operatori formati per la comunicazione digital e multilingue, servizi per bambini e animali nei lidi?
      L’arroganza è perseverare nello spremere lo spremibile “tanto in salento i turisti ci vengono comunque”

  46. Già, purtroppo l’approccio alla “mucca da mungere” è tipico anche di alcune località del barese che adesso stanno esplodendo turisticamente. Ci si improvvisa, non c’è umiltà, non c’è passione, vedo prevalentemente la voglia di fare soldi, possibilmente tanti e subito e nessuna o poca voglia invece di fare bene e di essere professionali. Devo dire, purtroppo incoraggiati anche da una utenza “pecorona”, poco esigente e poco critica, probabilmente per scarsa cultura (penso per esempio al settore eno gastronomico). Le persone che lavorano bene purtroppo sono in netta minoranza.

  47. canapa info point

    Premessa che CHI vi parla , ANZI URLA , possiede 2 soci d’azienda salentini , detiene nella prpria rubrica telefonica ,almeno il 20% di numeri di amici salentini di cui alcuni fratelli , conosce 1/5 dei suonatori e musicisti di quella terra, va in vacanza da 17 anni in salento ed ha comprato una piccola casa li nel 2007 perche innamorato di quella terra …..
    ebbene , la mia personale opinione è che nn ce mai stato niente di piu veritiero di questo articolo a cui mi associo in todo…..aggiungo inoltre che si sono fatti portar via il patrimonio agro economico culturale piu importante , cioe gli ulivi, destinati l’80% alla morte per l’ignoranza ed il menefreghismo di chi li governa….
    aggiungo inoltre che il salentino medio risulta essere il peggior “educatore” o meglio il miglior oppressore di bambini , i quali vengono violentati verbalmente e nn solo ,contiunamente e reiteratamente senza nessuna pietà……
    amavo questa terra piu di quella dove sono nato , ma oggi che la conosco bene la ripudio……
    f

  48. Sono andato in vacanza a Gallipoli per quasi 20 anni, dai primi anni 80 fino ai primi anni 2000.

    Faccio notare che già negli anni ’80/90 il territorio venne devastato non da imprese baresi, ma da piccole imprese salentinissime che hanno distrutto quasi tutta la macchia mediterranea per farne economiche villette oggi vendute a prezzi da rapina.

    Il grattacielo di Gallipoli e quello di Rivabella (orrendi) furono costruiti da imprese del posto, non da baresi nè da napoletani. Le speculazioni dei “forestieri” sono roba recente, conseguenti alla promozione del “prodotto Salento” che ha arricchito i salentini in primis.

    Sono d’accordo con l’articolo, ma sui baresi responsabili del disastro in atto sono in totale disaccordo.

  49. Sono d’accordo, ci stiamo (noi salentini) solo facendo terreno bruciato intorno. Molti amici che visitano il Salento non ritornano con la solita “affermazione” costi alti e servizio mediocre o inesistente, le famiglie preferiscono zone come l’Emilia dove il mare non è un granché ma il relax ed i servizi sono al top, puoi dimenticarti dei bambini fino a sera quando saranno sfiniti e felici

  50. Michele Pennelli

    Veramente i Baresi ci sono sempre andati in Salento e sono stati quelli che hanno comprato case e resort nella zona di Otranto eMelendugno . Poi 10 anni fa il fenomeno era già bello che esploso adesso è solo cronaca. I prezzi si sono impennati dal 2000, quindi 17 anni fa . Poi associazione Barese/Napoletano mafia è quanto mau squallida !!!!

    • Mai detto nulla de genere. Ho precisato che la tipologia di managerialità descritta ha conquistato anche imprese di Bari e Napoli. No, il turismo dati alla mano è impennato nel 2008-2009 (nel 2000 c’era ancora la lira)

  51. Dal 2004 che vado in Salento ogni anno quest’anno forse no, il Capo per intenderci!! il primo giorno o meglio la sera che arrivai ho consumato una discreta pizza e bevuto birra in abbondanza per 6 euro cosa impensabile per le mie latitudini !! Nord Puglia-Molise. Onestamente mi son sempre tenuto lontano dalla zona di Gallipoli anche se anni fa non era un carnaio come ora!! sicuramente le presenze sono aumentate, ricordo che a fine agosto fino a 5 anni fa trovavi solo i locali a farsi il bagno ora fino ai primi di settembre senti parlare “straniero” !! il clima è buono specialmente alla punta, raramente piove e ogni giorno un bagno si può sempre fare. i prezzi sono aumentati un po ma è normale alla fine. i social network hanno fatto tanto, la voglia di un po di natura selvaggia, nel senso di mare pulito buon cibo ha contribuito a diffondere un messaggio positivo del posto. Ho visto amici postare foto delle Canarie visitate e luglio!! un po anomala come destinazione evidentemente quelle canoniche come Tunisia, Egitto e altre sono diventate off.limits e per questo anche la Puglia è diventata di nuovo una meta ambitissima !! Il Gargano più di tutte le località pugliesi. A parte il mare dall’aspetto particolare, molto limpido ma non automaticamente pulito, mi ha sempre colpito, parlo o meglio scrivo del Capo zona Leuca, come si vive serenamente in quel posto, non ci sono problemi di furti o altro !! auto lasciate aperte, case spesso totalmente incustodite e altro ancora … da noi è impensabile ma questo succedeva nella Punta del Salento altrove non saprei … non so fare minimamente previsioni ma spero che qualcosa di buono costruito in tutti questi anni rimanga e si solidifichi !!

  52. Se non ti piace, vai a Rimini in vacanza.

  53. Un sacco di stronzate. Ik Salento non è questo, scrittori e giornalisti che non fanno altro che mettere in cattiva luce alcuni posti mettendone in risalto altri.

    • Non sono un giornalista, vivo e lavoro di turismo (guardi il progetto MelendugnoToYou). Il mio interesse è che il turismo vada alla grande altrimenti non mangio!
      Criticare non significa disfare ma mettere in guardia affinché qualcosa che non va venga corretto. Se parcheggiatori abusivi, mafie, prezzi lievitati, assenza di piani di mobilità e accessibilità, nessuna formazione del personale e di conoscenza delle lingue sono una mia invenzione, guardi i vari commenti in rete o sfogli le notizie del Salento su google. Io sono salentino e vivo tutto sulla mia pelle

  54. Sig.Siculella molto di quello che dice è tristemente vero. Ma non può generalizzare in questo modo, altrimenti non si capisce la conferma ed espansione delle bandiere blu (che premiano i servizi, l’accessibilità e le infrastrutture) come anche le bandiere verdi dei pediatri (vedi le marine di Salve) che premiano le spiagge a misura di bambino. Sicuramente molti servizi di qualità andranno aggiunti ma per farlo non serve rappresentare una situazione apocalittica che difatti la troviamo in pochi posti ed abbastanza noti a tutti.

    • non descrivo la totalità, nulla è tutto bianco o nero, buono o cattivo. Racconto uno spaccato dal quale bisogna saper prendere contromisure. I turisti commentano (su TripAdvisor ed altri aggregatori) e io analizzo quei dati.
      Sono salentino e vivo di turismo, non avrei alcun interesse ad avere lo scenario descritto. Lo racconto per combatterlo

  55. Salve a tutti! Sono appena rientrata da una splendida vacanza a Gallipoli dove non ho trovato niente di tutto ciò che descrivete. Ho goduto di ottimo cibo, uno splendido mare, un meraviglioso sole, ho pagato 3 euro al gg per un parcheggio custodito che a Brescia costa 1.50 euro l’ora, ho visitato posti bellissimi come la Grotta della Poesia una tra le 10 piscine naturali del mondo, ho frequentato caratteristici ristoranti dove ho speso meno di ciò spendo a Brescia, ecc… Mi chiedo perché la gente non punti ad un innalzamento della propria anima mettendo in evidenza i pregi piuttosto che i difetti. Il Mondo può migliorare solo iniziando da se stessi. Guardare la pagliuzza piuttosto che la trave devia l’attenzione rendendoci automi che si lasciano guidare da chi di dovere… SORRIDETE E RILASSATEVI!!! SIAMO IN ESTATEEEEEEEEE

  56. Bravo Alberto, la tua analisi descrive perfettamente che cosa è diventato il Salento d’estate. Ma la prossima volta scrivi “Salento da amare” non “Salento d’amare” La preposizione “da” non si apostrofa. Ciao

    • Grazie Vincenzo. Certo ma in questo caso si scrive “Salento d’amare” perché è un marchio d’area studiato e registrato proprio per giocare sul doppio senso “da amare, da mare”.

  57. Marina de Tommaso

    Da leggere acquisita, ritengo che il fenomeno Salento sia in parte legato alla bellezza oggettiva sia naturale che artistica, di questa terra, e anche all’orgoglioso attaccamento dei salentini , che li porta a chiudere gli occhi davanti agli orrori, e a farli aprire davanti alle meraviglie. Taranto è altrettanto bella, ma l’indole dei Tarantini porta alla autodenuncia e all’autocritica, che porta a nascondere le attrazioni artistiche e paesaggistiche dietro i fumi dell’Ilva, i cui miasmi giungono tranquillamente fino a Gallipoli. La gestione del fenomeno turistico è tipicamente meridionale, e quindi confusa e disorganizzata, sebbene quasi esemplare rispetto ad esempi quali quelli campani calabresi e siculi. La nostra Puglia è una delle regioni più belle del mondo e la più vivibile nel meridione italiano. Magnifichiamala davanti a tutti , e alziamoci le maniche per migliorarla, senza guardarci indietro, con sereno ottimismo e fattiva volontà.

  58. I turisti verranno sempre nel Salento per una semplice ragione il mare incontaminato che non si trova da nessuna altra parte del mondo

  59. Marina de Tommaso

    Ritengo che il fenomeno Salento sia in parte legato alla bellezza oggettiva sia naturale che artistica, di questa terra, e anche all’orgoglioso attaccam7ento dei salentini , che li porta a chiudere gli occhi davanti agli orrori, e a farli aprire davanti alle meraviglie. Taranto è altrettanto bella, ma l’indole dei Tarantini porta alla autodenuncia e all’autocritica, e all’occultamento delle attrazioni artistiche e paesaggistiche sotto i fumi dell’Ilva, i cui miasmi giungono tranquillamente fino a Gallipoli. La gestione del fenomeno turistico è tipicamente meridionale, e quindi confusa e disorganizzata, sebbene quasi esemplare rispetto a situazioni quali quelle campane calabresi e sicule. La nostra Puglia è una delle regioni più belle del mondo e la più vivibile nel meridione italiano. Magnifichiamala davanti a tutti , e alziamoci le maniche per migliorarla, senza guardarci indietro, con sereno ottimismo e fattiva volontà.

  60. Concetta De Napoli

    Lei crede che in altri posti la realtà sia diversa?venga in Romagna,anzi nn venga a spendere 800€ di albergo dove ANCORA ti danno da mangiare le lasagne con la carne tritata avanzata dai piatti degli ospiti il giovedì….Nn venga a pagare 25€ per 2 lettini ed un ombrellone (lato monte) a sciogliersi sotto il sole e poter fare solo una doccia perché c’è il divieto di balneazione per via degli scarichi fognari a riva!
    Non venga qui dove la sera per andare a mangiare fuori ci devi pensare due volte, perché io li pagherei 4€ per una frisa ma non 5€ per una piadina con due fette di prosciutto crudo!
    Non venga qui dove la sera per fare una passata con la tua famiglia devi fare il percorso ad ostacoli fra prostitute in pieno centro,immigrati ubriachi,zingari che si fingono pagliacci mentre il figlio ti fotte il portafoglio da dietro!
    Non venga qui dove dicono che sono i maestri dell’ospitalità ma nessun ragazzino vuol più fare la stagione estiva in albergo perché trattato come “un animale”,dove ogni buco,ogni sottoscala è adatto per essere trasformato in una camera per ospitare 4/5 camerieri!
    Non venga qui,le basta dare un’occhiata ai titoli di giornale locali per avere un’idea della criminalità che ogni giorno viviamo!!!!
    Avranno anche le struttura adatte per i bambini e per gli amici a quattro zampe,ma tutto il resto lascia MOLTO a desiderare

  61. Sono pugliese e frequento il Salento fa quando avevo 16 anni. È aumentata l’offerta che in turista non salentino si aspetta di trovare (hotel, b&b, ristoranti, etc.) Ma è aumentata linearmente la dimensione dello specchio che evidenzia e mette a nudo i limiti culturali enormi salentino, pugliesi e meridionali: ville abusive in quantità e Comuni che non riscuotono la tari dalle suddette, fogne che non vengono installate e autospirghi che prosperano e talvolta sversano in campagma in mezzo a quintali di altra monnezza, cassonetti pieni e accostati da due metri di schifezze accanto perché il sabato r la domenica non sia mai scomodare i lavoratori del servizio pubblico, battaglie troppo frequenti per gli scontrini, viabilità follemente striminzita in rapporto al traffico di agosto e quasi totale assenza di servizi per famiglie con bambini: le giostrine definite “strazio” dalla giovanissima lettrice di qualche commento fa mostrano quanto sia forte l’idea del “basta che c’ho la villa sul mare, così lascio pure l’ombrellone in prima fila”.

    Un paradiso, ma per pochi: quelli che possono usare poco l’auto oppure riescono a fregarsene delle storture perché “tanto fra una settimana parto e vado via”. Per noi residenti, un continuo assalto al buon senso ed al vivere civile e comune. Enormi responsabilità individuali e politiche. Occorre reagire, a partire dai ventenni e le loro risorse. Ma se sono capre come chi ha interrato rifiuti o Aversa la fogna in falda per non spendere i soldi per l’autospurgo…

  62. Demitizziamo il “Low Cost”,
    gli effetti che sta producendo sono a volte devastanti.

    Sono sempre di più le località che si interrogano sul rapporto costi/benefici che tale tipologia di turismo produce .In alcune località turistiche l’affitto delle case vacanza private raggiunge ben il 98% di evasione fiscale, crea pochissima occupazione e la capacità di spesa degli ospiti è limitata. Se una località registra centinaia di migliaia di presenze e se quelle presenze sono per lo più in strutture sconosciute al fisco, quella comunità fiscalmente incasserà ben poco, ma deve in ogni caso fronteggiare enormi oneri per accoglienza , pulizia , sicurezza , trasporti ,manifestazioni e quant’altro, cioè redditività sociale pari a zero o addirittura negativa, e senza la redditività si scivola inesorabilmente verso il degrado. Si aggiunga la “maleducazione” di tanti presunti “turisti” che si muovono in stile orde barbariche, non per “conoscere” ma spesso solo per “evadere” , intendendo per ”evasione” non la legittima aspettativa di relax, divertimento, gioia , ma bensì quell’andare oltre le righe figlio di una malintesa concezione di libertà; questo tipo di “turisti” portano molti costi e pochi benefici. In buona sostanza il “Low Cost” per alcune località è una illusione di ricchezza, in realtà nei modelli attuali è spesso povertà.. Al fine di non essere fraintesi , non si vuole ovviamente difendere ed esaltare solo il Turismo d’Elite o quello dei “ricchi” , anzi il contrario , ovviamente si vuole aprire il mercato a fasce sociali sempre più ampie, ma con regole chiare; gli strumenti ci sono (interventi sociali, fiscali, contrattuali e sopra a tutto ristrutturazione della filiera turistica), di certo lo strumento non può essere il “liberi tutti”, l’evasione o l’elusione fiscale. Il turismo low cost con tali dinamiche, nel tempo produrrà effetti devastanti sull’intero settore in termini non solo economici ma anche sociali. I territori, i beni artistici, monumentali, paesaggistici devono da un lato essere accessibili a tutti ma dall’altro devono essere tutelati da chi non ne ha rispetto, le orde barbariche vanno fermate e non incentivate , spesso il Low Cost le incentiva.

    Al fine di non essere fraintesi , non si vuole ovviamente difendere ed esaltare solo il Turismo d’Elite o quello dei “ricchi” , anzi esattamente il contrario, si vuole aprire il mercato a fasce sociali sempre più ampie, ma con regole chiare; gli strumenti ci sono (interventi strutturali,sociali, fiscali, contrattuali e sopra a tutto ristrutturazione della filiera turistica), di certo lo strumento non può essere il “liberi tutti”, l’evasione o l’elusione fiscale.
    In alcune località turistiche l’affitto delle case vacanza private raggiunge ben il 98% di evasione fiscale, crea pochissima occupazione e la capacità di spesa degli ospiti è limitata. Se una località registra centinaia di migliaia di presenze e se quelle presenze sono per lo più in strutture sconosciute al fisco, quella comunità fiscalmente incasserà ben poco, ma deve in ogni caso fronteggiare enormi oneri per accoglienza , pulizia , sicurezza , trasporti ,manifestazioni e quant’altro, cioè redditività sociale pari a zero o addirittura negativa, e senza la redditività si scivola inesorabilmente verso il degrado. Si aggiunga la “maleducazione” di tanti presunti “turisti” che si muovono in stile orde barbariche, non per “conoscere” ma spesso solo per “evadere” , intendendo per ”evasione” non la legittima aspettativa di relax, divertimento, gioia , ma bensì quell’andare oltre le righe figlio di una malintesa concezione di libertà
    E se abolissimo gli assessori al turismo ??
    come da copione, siamo invasi dai roboanti comunicati stampa dei vari assessori al turismo ( ad ogni livello, dal più piccolo comune a quelli Regionali). Sono tutti “entusiasti” dei risultati raggiunti dallo loro “promozione” , in molti si improvvisano impresari di spettacoli e sagre paesane . In realtà questa oceanica folla di amministratori pubblici spreca solo denaro. Basta vederli alla BIT, giungono in massa in stile gita scolastica, fanno capolino allo stand, offrono un bicchiere di vino e gli immancabili “prodotti tipici” e se ne tornano al paesello dove i compiacenti giornalisti locali daranno ampio risalto alla loro epica “missione” . In buona sostanza vanno a Milano (con giornalista locale al seguito) per promuovere se stessi . Vi è tutta una platea di soggetti (pubblici) che opera per il turismo , fiumi di denaro sprecati in iniziative inutili e talvolta clientelari . Stendiamo poi un velo pietoso sulla “formazione” , enormi risorse sprecate per corsi di formazione che non hanno mai formato nessuno ma che sono risultati utili solo ai formatori e agli Enti che li organizzano .in ultimo : E se abolissimo gli assessori al turismo ??
    come da copione, siamo invasi dai roboanti comunicati stampa dei vari assessori al turismo ( ad ogni livello, dal più piccolo comune a quelli Regionali). Sono tutti “entusiasti” dei risultati raggiunti dallo loro “promozione” , in molti si improvvisano impresari di spettacoli e sagre paesane . In realtà questa oceanica folla di amministratori pubblici spreca solo denaro. Basta vederli alla BIT, giungono in massa in stile gita scolastica, fanno capolino allo stand, offrono un bicchiere di vino e gli immancabili “prodotti tipici” e se ne tornano al paesello dove i compiacenti giornalisti locali daranno ampio risalto alla loro epica “missione” . In buona sostanza vanno a Milano (con giornalista locale al seguito) per promuovere se stessi . Vi è tutta una platea di soggetti (pubblici) che opera per il turismo , fiumi di denaro sprecati in iniziative inutili e talvolta clientelari . Stendiamo poi un velo pietoso sulla “formazione” , enormi risorse sprecate per corsi di formazione che non hanno mai formato nessuno ma che sono risultati utili solo ai formatori e agli Enti che li organizzano .

  63. Il Salento non è questo.

    Il Salento <> è diventato ridicolo e banale, senza anima. Specchio di un’era fatta solo di apparenza, di gente che rivernicia sempre ossessivamente la facciata, mentre l’interno cade a pezzi, di gente che copia e non inventa più.

    Il Salento vero è un paradiso nascosto nei cuori di chi lo vive da sempre, ma anche di chi si apre un varco e va oltre l’apparenza. Non il turista, ma il viaggiatore. Non il cliente, ma l’ospite.

    Il Salento è di chi finanzia le piccole realtà, non la mafia. Di chi segue l’istinto, non la moda.

    Di chi non va a bere cocktail scadenti e costosi in un lido alla moda sulle spiagge gallipoline ad ascoltare pessima musica, ma di chi va nella vecchia osteria a mangiare carne arrosto su tavoli di palestica, o in un piccolo bar ad ascoltare un live. Di chi non va ad intasare i lidi , insudiciandoli con involucri e sigarette, ma cammina su “li cuti” e il mozzicone se lo mette piuttosto in tasca, perché sa che il favore lo fa a se stesso, non agli altri.

    L’ignoranza non si contrasta con l’utopia della buona politica, ma si argina con la buona comunicazione. Questa. Nostra. Quotidiana.

  64. David Gargano

    Sono Pugliese e adoro la Mia Terra e la Sua Gente.
    Abbiamo sicuramente tanto da imparare, ma lo stiamo facendo…e lo stiamo facendo anche in fretta.
    Stiamo mostrando all’Italia e al Mondo le Nostre Bellezze Naturali e la Nostra Accoglienza e…il meglio deve ancora venire.
    #nonveniteinpuglia

  65. Giuseppe Pinto

    Il governare un posto in Italia mi preoccupa un po’ visto come si sta governando ultimamente. Si sta cavalcando un onda che da tempo si aspettava. Sicuramente ci sono delle cose da migliorare ma non si può attaccare chi ti fa pagare un ombrellone 50 euro anzi scusate attacchiamo ma attacchiamo anche chi in autostrada quando c’è l’esodo aumenta la benzina attacchiamo anche chi il metano lo porta a un euro quando visto che non inquina dovrebbe regalarlo. Ok finiamola con le polemiche anche perché un po’ di ragione devo riconoscegliela sig. Alberto ma non accetto il di tutta l’erba un fascio c’è gente onesta che lavora e che come in tutte le località turistiche aspetta il periodo. Il problema è uno stato assente.

    • In un post di 400 parole non potevo sì certo parlare di tutto, del mare cristallino, delle tante eccellenze e degli splendidi eventi. Racconto uno spaccato pericoloso di cui dobbiamo averne coscienza. Lo Stato siamo noi.

  66. Ricordatevi che il salentino la sua terra la ama quando e fuori mentre quando vive il territorio lo disprezza.

  67. Gabriele Totisco

    Alberto mi giri i numeri di cui fai menzione nel post? Grazie

  68. Quello che scrive Antonio nel suo stringato commento contiene il seme dei guai di chi abita questa terra magnifica, che in una sintesi ancora più estrema si possono riassumere in un unico termine : individualismo ignorante.
    Io da oltre 50 anni passo le vacanze nel mio paese d’origine, che dovetti lasciare a 10 anni per trasferirmi al nord. Ci torno più volte l’anno avendo la casa di famiglia con immutato amore e entusiasmo e ritorno a Milano abbronzato, ma regolarmente incazzato per il “MENEFREGHISMO” civico e ambientale che non si é minimamente modificato in mezzo secolo, anzi é peggiorato se é possibile.
    Anarchia automobilistica. Questa mattina in un chilometro ho evitato quattro incidenti. Chi non ha rispettato uno stop col cellulare all’orecchio, chi ha aperto di colpo la portiera senza guardare, chi ha svoltato di colpo senza freccia, e chi si ferma altrettanto di colpo in mezzo alla strada perché ha visto l’amico e gli deve dire qualcosa di importante, fregandosene del resto del mondo.
    Non c’è bisogno di essere dei sociologi per capire che questa “cultura” se non é cambiata in mezzo secolo non cambierà mai, ed é per questo che ne vediamo gli effetti anche sulla NON gestione del flusso e della qualità turistica, sul maltrattamento del territorio e delle spiagge e “sull’arraffare” quanto più possibile come non ci fosse un domani. Ma ripeto, é storia antica.
    Nel lontano ’75 feci una vacanza in campeggio libero a Lido degli Angeli. Noi sei ragazzi ventenni, altri trovati sul posto, adulti di qualità. Professori universitari e professionisti amanti della vera natura e libertà. Tenevamo tutto pulitissimo, raccogliendo dalla bellissima macchia mediterranea amche i “resti” che i frequentatori domenicali abbandonavano senza vergogna.
    Un giorno decisi di scrivere un cartello col quale pregavo di non sporcare qiella bellissima natura.
    Qualche giorno dopo trovai un commento: “comincia a pulire tu”.
    Questo succedeva 42 anni fa. É cambiato qualcosa secondo voi? Secondo me no, anzi é peggiorato.
    A lavà a cap a ‘o ciucc, pierd tiemp, acqua e sapone.
    Ripeto, questa terra non la meritiamo.

  69. Bellezze naturali … storiche e risorse enogastronomiche non termineranno mai… ergo il salento non tramontera mai…

    … fatevene una ragione… denigratori da tastiera…

    Io credo che chi scrive ciò lo fa leggendo FB… dubito che frequenti tutti luoghi meravigliosi di questa incantevole penisola

  70. Tornato ieri da una vacanza in quel di Marina di Ugento, condivido ogni singola parola.

    Constato amaramente che anche qui fioccano i commenti della tipologia “…se non ti piace, ci sono mille altri posti in cui te ne puoi andare…” commento sentito in diretta da un ristoratore di Capilungo di fronte ad una nostra garbata lamentela su un conto inspegabilmente salatissimo

    L’esatto contrario di ciò che dovrebbe fare chi dovrebbe dimostrare il valor dell’ospitalità. Il mare meraviglioso non basta

    Grazie per lo spazio

  71. Buonasera Sig. Siculella. Vorrei lasciare un commento “a caldo”, considerando la conclusione odierna delle mie ferie ad Otranto. Ho trovato il suo post estremamente obiettivo, addirittura ottimista considerata la realtà che ho trovato. Quello che riporto sono considerazioni personali che non hanno nessuna radice sentimentale in quanto sono bolognese; parlo quindi da turista. Pagante. Sono tornato dopo 4 anni in Salento, dopo essere stato in Sardegna, estero e Sicilia. Devo purtroppo constatare che la qualità di vita in questo territorio è rasente alla povertà e ciò si rispecchia inevitabilmente nei servizi, che sono prossimi allo zero. La Puglia potrebbe vivere di solo turismo, ma è tra le ultime delle province italiane in questa categoria. Il mare bello non basta. Non basta il concetto di “far dormire il forestiero”, magari in locali fatiscenti che in realtà sono garage. Non basta la frisella con il pomodoro. Ne il primitivo al ristorante. Il turismo é tutt’altra cosa. Il turismo é un concetto industriale preciso e regolamentato. E se si crede di puntare sul turismo di massa, che corrisponde ai discotecari del Samsara, non si farà altro che incentivare la malavita e danneggiare la salute dei 20 enni. Turismo è creare strutture, strade, attrazioni e servizi per i clienti, bancomat efficienti e ordine. Su questo la Sardegna é 100 volte avanti.

    • Gentile Alessandro, grazie per il tuo contributo. Il mio articolo è frutto di analisi di dati, recensioni e statistiche. Riscontro, con amarezza, che i salentini hanno un’idea campanilistica, bigotta e qualunquista ( io sono leccese ) i turisti altra opinione. Peccato che siete voi la domanda e determinerete il futuro del Salento, e se l’offerta resta questa…

  72. Pingback:Salento cala il sipario. Due mesi di riflettori accesi e dieci di buio.

  73. Salve, sono un turista costante da 10 anni in zona S.M. Leuca e San Gregorio. Posso dire che le realta’ di Gallipoli-San Cesareo sono decisamente piu’ affollate e sfruttate, in generale dappertutto i prezzi degli affitti ad agosto sono elevatissimi, i ristoranti sulla costa sono da evitare perche’ improvvisati da gestioni poco qualificate. L’entroterra si salva, in generale ho trovato persone locali ospitali e gentili, il problema del mese di agosto e’ il sovraffollamento anche per le strade decisamente impreparate ad accogliere una massa turistica cosi imponente. In molti paesini non esiste una circonvallazione esterna quindi in auto si e’ costretti ad attraversare viuzze con slalom tra veicoli fermi in sosta e persone rilassate sulle sedie vicino casa. Un brutto fenomeno in forte crescita sono i parcheggi a strisce blu oramai disegnate praticamente dappertutto con improvvisati ausiliari che sorvegliano costantemente a caccia della facile multa. Ovviamente le decisioni sono attuate dalle amministrazioni comunali che ogni anno aumentano le zone a pagamento anche in punti veramente improponibili. Ci sono ancora piccole spiagge/insenature libere, cito l’accesso al mare di Ciardo, ho visto vigili urbani che svolgevano rilievi fotografici per probabile cementificazione e privatizzazione dell’area : se si concretizza sarebbe uno scempio inaccettabile .

  74. P.S. : vorrei spezzare una lancia a favore dei residenti locali del Salento, coloro che affittano ad agosto a prezzi esorbitanti. Hanno due mesi scarsi di sfruttamento turistico, per oltre 10 mesi all’anno gli alloggi rimangono vuoti ma sono costretti ad effettuare manutenzioni ordinarie e straordinarie continue, pagare i tributi locali come se fossero abitati compresa la tassa rifiuti, non hanno alcun supporto ne comprensione dai comuni che vogliono solo riscuotere senza fornire niente in cambio. Con gli affitti dei vacanzieri potrebbero a malapena a pareggiare i conti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.