E’ sempre più difficile ma occorre comprendere come riconoscere una fake news e come comportarsi davanti al pericolo di contaminazione. A gridare al lupo al lupo, prima o poi non ti crede nessuno, ed è il rischio che si corre maggiormente. Diffondere notizie false non è solo problematico dal punto di vista dell’informazione, ma spesso si trasforma in un vero e proprio boomerang. Ci sono tante notizie false, prodotte con astuzia, per boicottare, sabotare, un prodotto, un’attività; tante altre per promuovere una linea politica, un personaggio.
Ma si sa, le fake news hanno le gambe corte. Allora come riconoscere le fake news e come comportarsi?
Intanto partiamo dal presupposto che il pericolo non sono solo le notizie false, ma anche quelle infondate, vecchie o pilotate.
Partiamo da un dato, produciamo ogni giorno più informazioni di quante non se ne producessero in un anno prima dell’avvento dei social. Per forza di cose non tutte le notizie possono essere controllate, perciò occorre fare particolare informazione: ecco come riconoscere una fake news e come comportarsi.
Un acronimo che ha terrorizzato operatori ed utenti, GDPR è in estrema sintesi General Data Protection Regulation, ovvero il regolamento europeo che nasce con l’intento di armonizzare la giurisprudenza del trattamento dei dati personali e la loro libera ma tutelata circolazione dai Paesi europei a quelli del resto del mondo.
Cosa cambia con il nuovo regolamento? Si introducono norme maggiormente trasparenti sull’informativa privacy e la gestione del consenso a trattare i dati personali, vengono definiti i limiti al trattamento dei dati personali anche in occasione di sistemi automatici di raccolta ed elaborazione dati. Gestione uniforme per il trattamento e la gestione del trasferimento dati da Europa a piattaforme mondiali, ed in fine, ma non meno importante, sanzioni più rigorose in caso di violazione.
Con il GDPR emerge chiaramente la necessità di intercettare un principio di responsabilità, in capo ad un titolare del trattamento. Questa figura dovrà segnalare violazioni di sistemi automatizzati, gestire i dati e indicarne la modalità di utilizzo, garantire la salvaguardia delle generalità ove cedute e gestite da terzi indicandone anche il fine.
Per adeguarsi alle normative previste dal nuovo regolamento europeo “GDPR” , sarà necessario dunque non solo un aggiornamento testuale del proprio sito ma di un nuovo modo di concepire i dati a livello aziendale, strutturale. Nei casi di imprese operanti nel commercio online o pubbliche amministrazioni, si tratta di un cambio ben disciplinato, importante, organico.
Le sanzioni sono piuttosto rigide e possono colpire le aziende con multe a partire dal 2% del proprio fatturato annuo, fino a 2 milioni di euro.
Per essere in linea con il GDPR sarà importante dichiarare un Privacy Policy esponendo gli utilizzi dei dati, la gestione, l’impiego di sistemi di raccolta e analisi dati, individuare un titolare del trattamento dati e elencare tutti gli strumenti, la modalità di utilizzo, la durata della gestione e la tipologia di informazioni che si elaborano per le proprie attività online. Evidenziare la nuova gestione dati e l’informativa completa per un consenso ove esso sia necessario.
Abbiamo individuato in questo articolo di AGENDA DIGITALE alcune informazioni più specifiche e dettagliate.
Studio Siculella mette a disposizione le proprie competenze per aiutarvi nella gestione di questo cambiamento normativo e nell’adeguamento al GDPR. Il nostro legale, specializzato in diritto informatico, vi potrà supportare e condurre al raggiungimento degli obiettivi indicati dalle nuove direttive.
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Che sia la diffusione di notizie false, o peggio truffe on line di dati e di soldi, per navigare in sicurezza sul web servono delle accortezze. Ecco cimque buone pratiche per fregare chi ti vuole fregare.
Grazie a queste indicazioni ti potrai mettere al riparo da alcuni possibili rischi. Non è tutto, serve anche del buon senso. Se il prezzo di un prodotto che stai per acquistare è del 60-70% più basso del prezzo medio, potrebbe non essere una frode nei tuoi confronti ma qualcosa non torna ugualmente. Prima di diffondere e condividere notizie, ricordati che potresti favorire la divulgazione di siti e notizie false, prima di acquistare, ricordati di controllare queste 5 caratteristiche. In caso di frode contatta la polizia postale. Spesso nella loro homepage troverai le segnalazioni più rilevanti del momento.
Un web più sicuro parte dal nostro buon senso ed è un bene per tutti.
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#WebSicuro , come tutelare i nostri diritti anche in rete.
Il web è ormai un’estensione naturale della vita reale e quotidiana. Opportunità come minacce si insinuano nei meandri della rete. Come fare a tutelarsi e quali sono le accortezze da tenere a mente quando si naviga sul web, lo chiediamo a Stefano Rossetti, avvocato esperto in diritto penale dell’informazione e dottorando di ricerca presso l’Università di Amburgo.
Si parla sempre più di fakenews. Cosa fare quando si è coinvolti in azioni diffamatorie ?
Le truffe su Facebook non rappresentano statisticamente un problema molto rilevante ma non è raro incappare in situazioni sgradevoli. Spesso dipende tutto dalle nostre impostazioni “privacy” o da troppa superficialità.
Partiamo con una premessa fondamentale: la rete non è mai sicura e tutto ciò che noi produciamo lascia una traccia. La semplice iscrizione a Facebook comporta l’indicazione di alcuni dati sensibili : sesso, luogo e data di nascita, oltre a nome e cognome. Dati con i quali per esempio è facile ottenere il codice fiscale. Vi sembra cosa da poco? Allora dopo l’iscrizione conviene rimuovere almeno il luogo di nascita.
Ma veniamo alle truffe su Facebook, almeno a quelle più diffuse.
SEXY CHAT. Non ti vogliamo smontare ma sappi che se sei incappato nella richiesta di amicizia di giovani, avvenenti e conturbanti ragazze, potresti non essere il più bello d’Italia ma semplicemente vittima di chatbot, programmi che generando profili falsi simulano delle conversazioni standardizzate. Sono belle, formose e sexy ma sono pericolose. Copia e incolla il loro nome su google e guarda cosa esce fuori potrebbe essere sufficiente questa accortezza. Oppure mettila alla prova con delle domande specifiche : “ti piace lo sport, quale pratichi, cantanti preferiti ?”. I bot solitamente sono configurati come SIRI, cioè risposte standard a domande frequenti o parole riconoscibili, trailo in inganno. Se su google non hai riscontri negativi e se alle domande risponde in maniera logica bene, cosa aspetti, è il tuo giorno fortunato 😉
FALSE LOTTERIE. Profili falsi che dicono di conoscerti o che sostengono di rappresentare aziende, enti o associazioni e ti cercano di rassicurare sulla veridicità della vittoria di un premio. Ti chiederanno l’IBAN per accreditarti il premio, indirizzo mail oppure luogo e data di nascita. Non esiste alcun premio, stanne alla larga. Un’altra delle truffe su Facebook è la FALSA EREDITA’. Ti dicono di essere il cugino, cognato, nonno di un tuo parente (facilmente capibile se indichi su facebook la parentela o deducibile dalle tue foto), ti chiedono di fidarti e perché avete in comune degli amici (richiesta fatta qualche giorno prima e magari accettata) e in cambio ti chiedono “solo” codice fiscale e residenza per mandarti un documento con cui ti viene riconosciuta una ricca eredità. Occhio anche a falsi notai.
In tutti i casi per difendersi dalle truffe su Facebook valgono sempre queste accortezze:
Fai attenzione a
Infine ricordati di segnalare tutto a Facebook da questa pagina cliccando su “Normative e Segnalazioni”, e alla Polizia Postale