Non rendiamoci complici.

L’attentato di Barcellona e tutti i complici loro malgrado.

Quando non si hanno le competenze per argomentare un tema così complesso sarebbe il caso di tacere. Nel rispetto delle vittime e nel rispetto di chi, avendone merito e capacità, sta lavorando per difenderci e tutelarci ogni giorno da questa follia.

L’attentato di Barcellona però può essere analizzato da un punto di vista differente, quello sociale. Non serve infatti un criminologo o un alto funzionario della difesa per capire che il terrorismo si nutre della sua spettacolarità. I servizi, le immagini strazianti, le intercettazioni di gente in lacrime, sono i trofei di guerra per ogni terrorista (leggasi persona di merda con gravi problemi psichiatrici).

Linfa vitale le vetrine spettacolari. Ed è così che tutti i mass media come i singoli mini publisher si trasformano in complici. Se da un lato è assurdo che anche questa volta i presunti terroristi avrebbero postato su Facebook la loro volontà di attaccare, dall’altro è folle come venga prestato il fianco a questi folli. Infatti è montata da subito la polemica di chi ha visto postare foto, e pubblicare il video, da parte di passanti che, per un like, o un pizzico di macabra notorietà, hanno preferito usare lo smartphone per immortalare i momenti, al prestare il proprio aiuto a vittime e feriti.

Ancora più macabro è il rilancio delle principali testate italiane ed internazionali, delle foto più sensazionali e dei video più crudi. Venduti per una manciata di click, svenduti per un briciolo di follower.

Non è sterile polemica. Qui la società sotto attacco si mostra debole, la nostra civiltà sta evaporando, non sotto gli attacchi jihadisti, ma sotto le nostre stesse idiozie.

E’ una battaglia che va combattuta ogni giorno con l’intelligenza, usiamola.

Quando notate profili falsi, pericolosi, direttamente o indirettamente collegabili a temi sensibili (non solo terrorismo), allertate il “centro segnalazioni” del social su cui avete visto il post. Se scorgete un pericolo, una frase pericolosa, una foto minacciosa, ALLERTATE LE FORZE DELL’ORDINE.

Una scampata allerta è sempre meglio di un repost macabro.

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