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Consigli utili per gestire i social media.

Abbiamo analizzato i profili social dei nostri clienti e ne abbiamo dedotto dei consigli utili per gestire i social media.

Cercando online “consigli utili per gestire i social media” è facile incappare in rubriche, blog e post di stregoni (presunti tali) del social media marketing. Ancora più facile è scoprire che questi siano dei copia e incolla di gente che, pur di apparire autorevole, ripete i “segreti” del social media management.

Noi lavoriamo sul campo, e dall’esperienza nel settore e dalla data analysis fatta sui nostri clienti, vi forniamo non dei segreti ma dei consigli utili per gestire i social media.

Partiamo da un presupposto: non esistono segreti! Esiste originalità, talento, conoscenza degli strumenti, delle tecniche, and last but not least, la strategia derivante dalla conoscenza del marketing.

Per non confonderci con i cialtroni tagliamo la testa al toro, ecco i consigli utili per gestire i social media, sulla scorta dei dati analizzati dai profili attivi di 30 aziende operanti in diversi mercati.

Consigli utili per gestire i social media, ecco le domande da porsi.

QUANDO POSTARE?

Dipende dalla tua posizione e dai tuoi obiettivi! Partiamo dal considerare il traffico sui social. Le ore di punta sono dalle 21.00 alle 24.00. E’ in questa fascia che si assiste ad un vero e proprio boom. Il che significa che ci sono molte persone connesse, pronte a visualizzare il tuo post, tanto quanto a caricarne uno. Ed è proprio qui il succo del “quando postare”. Se hai una buona fan base, se i tuoi follower sono strutturati ed hai un buon livello di engagement non esitare: posta poco prima delle 21 o poco dopo le 23.

L’orario con minor traffico invece va dalle 14 alle 17. Ed è in questa fase che è più opportuno postare se non hai una numerosa fan base e non godi di un elevato engagement. Può risultare positivo postare in questa fascia oraria se il tuo profilo si rivolge ad un target di professionisti, interessati ad acquisti e informazioni su prodotti e servizi da big spender. Abbiamo infatti notato come dalle 14 alle 17 i post di tipo commerciale, le offerte, l’invito ad eventi o le call to action più in generale, presentano le migliori performance. Se usi Linkedin sappi che le prime ore della mattina (8-10) e il primo pomeriggio (15-17) possono essere molto fruttuose.

COSA POSTARE?

Finalmente possiamo sfatare un mito. In molti sostengono che i contenuti video siano i migliori da postare. No! Innanzitutto dipende da chi è il soggetto e l’oggetto del video, dalla sua qualità e dalla sua durata. Il video infatti ha maggiore presa del contenuto fotografico su Facebook e non su Instagram (per esempio). Inoltre i video, a meno che non si tratti di un video sharing come Vimeo o Youtube, hanno un piccolo problema di somministrazione. L’audio infatti spesso non viene riprodotto dall’utente per questione di contesto e di circostanza. Altro problema di somministrazione deriva dall’utilizzo della rete, il digital device di alcune zone “remote” o il sovraffollamento e sovraccarico di rete in altre, potrebbe non rendere efficace la penetrazione del video presso il proprio target, e ancor di più nell’orario più trafficato. Il contenuto fotografico di qualità perciò rimane il più funzionale.

L’oggetto del vostro post dovrà apparire graficamente adatto ed originale, coerente con lo strumento che state utilizzando, ben diverso è Pinterest da Twitter (per dirne una),  ma soprattutto dovrai tener conto di tipologie diverse di contenuto: alterna post informativi, virali, empatici, commerciali. Insistere su una tipologia di post può annoiare e soprattutto, se da un lato rafforza un engagement derivante dall’aspettativa del proprio target, dall’altro non permette l’aumento della copertura e la diffusione dei contenuti. Questa è infatti la principale patologia dei social media in politica.

COME POSTARE?

Tra i consigli utili per gestire i social media non può mancare il come.

E’ inutile dirlo: qui si gioca la partita vera. Nell’era dello scroll down compulsivo, il come è decisivo tanto quanto il cosa. E’ opportuno dotarsi di sintesi, originalità, uso moderato e specifico di hashtag (dove previsto) per categorizzare l’argomento. E’ fondamentale poi capire la portata e la copertura del proprio post. Se ha un impatto ristretto a livello locale sarà opportuno geolocalizzarsi in maniera sempre più specifica, soprattutto se si tratta di un bar, ristorante, negozio, insomma di un’attività prettamente locale. Ben diverso è se il contenuto prescinde dalla località. Inoltre postare può essere del tutto inutile se non si fa una quotidiana attività 2.0 , ovvero di risposte ai commenti, menzioni, tag, condivisioni. Metti “mi piace” e commenta i contenuti dei profili più rilevanti del settore a te correlato, è un modo efficace per fare network e portare in evidenza la propria voce.

Non usare il click baiting su Facebook, l’algoritmo aggiornato ti punirà. Usalo su gli altri social ma con assoluta e doverosa moderazione. Posta con una frequenza minima di un post al giorno, ti aiuterà a tenere attivo il profilo nonché la copertura minima. Sfrutta le date, gli eventi e le festività per cavalcare trend topic con originalità.

DOVE POSTARE?

No, non ci siamo bevuti il cervello. C’è da considerare anche questo. Il dove è rilevante, perché non solo hai da scegliere lo strumento, ma quale supporto sfruttare di quello strumento. Le story di Facebook non contano quanto quelle di Instagram, viceversa la diretta Facebook non ha la forza di copertura di Instagram.

Scegli i tuoi social considerandoli separatamente per target, obiettivo e capacità di penetrare l’audience di riferimento ed il mercato relativo. Ora potrai considerare dove inserire il tuo contenuto.

PERCHE’ POSTARE?

Già, in pochi si fanno questa domanda, altri si danno una sola risposta: per vendere e promuovere. Il mondo dei social è ben più complesso. Postare ed utilizzare i social non è difficile, anzi. Grazie alla loro facilità di utilizzo i social diventano uno strumento edonistico, di intrattenimento, che genera piacere quanto frustrazione. Un social media management che si rispetti non può non rispondere a questa domanda, e ciò dipenderà tutto da una sola cosa: obiettivi.

Chiedetevi quale è il vostro obiettivo, prima di tutto.

A volte infatti è più importante vedere cosa si posta che non postare, capire il sentiment di follower, fan, utenti. Il 2.0 ci ha donato un sistema qualitativo di raccolta dati che per veri esperti di marketing si traduce nella più grande opportunità del web. Non postare a vanvera, le regole della vita reale utilizzale anche nei social: meglio stare zitti e apparire stupidi che aprire bocca e darne la conferma. Posta se hai qualcosa da dire, se hai la necessità di condividere o ne trai un vantaggio, o piacere. Posta perché vuoi e puoi dire la tua, non perché così fan tutti.

Studio Siculella utilizza il 2.0 nell’aspetto più interessante, ovvero la comprensione e l’analisi dei dati, per realizzare piani di marketing efficaci ed utili ai tuoi obiettivi.

Così come abbiamo fatto per questo post, raccogliamo i dati dalla rete, li mettiamo a sistema e ne ricaviamo preziose indicazioni che possono fare la differenza. Vuoi avere più consigli per gestire i social media?

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SMM DON’T , cosa non fare con i social media.

Partiamo da una certezza: cosa non fare con i social. La riuscita della tua comunicazione sui social dipende da molte variabili. I fattori di successo sono svariati e spesso si rintracciano nel tempo, ecco alcune cose da non fare.

Non improvvisare.

Sin dall’inizio delle tue attività è fondamentale porsi le domande fondamentali : cosa voglio comunicare, come, quali risorse e strumenti, budget, tempi e obiettivi. Porsi le domande più opportune, prima di iniziare i lavori, ti porterà ad avere le risposte più importanti nel work in progress. L’utilizzo dei social appare facile ed immediato perché diffusamente utilizzati per scopi personali, ricorda: il business è altro. Non esisterebbero università e corsi di formazione se tuo cugino o tuo nipote fossero già in grado di comprendere le dinamiche del social media management professionale.

Solo con la pianificazione si possono raggiungere gli obiettivi.

Non credere alle risorse gratuite.

Si, ci sono molte applicazioni gratuite. Si, ci sono molte persone disposte ad occuparsi delle tue attività sottopagate o addirittura a titolo di favore. La comunicazione digitale non è mai gratuita. In cambio le applicazioni, i social , i programmi, possono acquisire le tue informazioni che spesso sono più importanti di un download da 100 euro. Le campagne organiche hanno un valore e basano tutto sulla tua autorevolezza, originalità, notorietà, creatività e tanto altro. Ma è indispensabile contemplare un budget per aumentare pressione, presenza, coinvolgimento, incentivare conversioni e click, sostenere il brand.

Ricorda: valore genera valore.

Non aver fretta.

Se si chiamano social network site ci sarà un motivo. E’ tutto basato sulla dinamica di una rete sociale, il valore si genera dalle relazioni. Le relazioni migliori sono quelle costruite nel tempo, con uno scambio reciproco di interesse, piacere, fiducia. Se inizi le tue attività di social media management, pensando che in tre mesi venderai di più o sarai maggiormente contattato hai sbagliato strumento. Fidati se cerchi un click in più crea una campagna di conversione con Adwords ma non stressare il tuo social media manager.

Ti fideresti mai di una persona che appena conosciuta ti chiede in prestito qualcosa? Serve tempo per entrare in relazione.

Non barare.

La rete non perdona, non si può mentire. Fornire notizie e indicazioni fasulle, produrre troll, profili falsi, non solo è scorretto ma nel tempo controproducente. I social, a differenza della tv e degli strumenti transazionali, permettono la relazione immediata. E’ possibile, per non dire certo, che un tuo atteggiamento scorretto, falso o provocatorio si possa trasformare in un boomerang.

La notorietà si può ottenere anche barando, ma la reputazione ne risentirà fortemente: non metterla in gioco.

Non cercare la viralità a tutti i costi.

Ormai non si contano gli Epic Fail delle attività, negozi, imprese, e non ultime le banche, che per rendere virale un proprio contenuto, per narcisismo o egocentrismo, finiscono nel bersaglio della rete. La viralità è pericolosa tanto quanto un’influenza, se ne parlano tutti devi fare in modo che ci sia un feedback positivo, altrimenti non solo la rete si vaccinerà, ma faranno di tutto per evitere il contagio.

Cercare la viralità ad ogni costo rende ridicoli, se non ne hai le competenze punta sull’engagement e lascia stare le manie di protagonismo.

Non forzare la mano.

Tentare di convincere a tutti i costi, mettere “mi piace” a se stessi, contare i follower, i like, e le condivisioni non porta a nulla. I social media come tutti gli strumenti di comunicazione devono essere calibrati nella giusta direzione, intensità, continuità e correttezza. Forzare la mano esaspera i follower e li rende scettici nei confronti del brand/attività o personaggio pubblico. Un piano redazionale variegato in un frame ben preciso ti possono garantire un lavoro corretto e congruo.

Se pressi una donna per andare a letto alla prima sera o non ci riesci o se ci riesci forse è meglio non considerarla come donna della tua vita (salvo eccezioni).

Non piegarti ai linguaggi della rete.

La tua comunicazione si deve adattare ma non flettere alle dinamiche della rete. Ricordati di mantenere il tuo stile comunicativo coerente con mission, vision e obiettivi della tua attività. Non storpiare il linguaggio, non abusare di hashtag non utilizzare slang o gerghi che non appartengono al tuo mondo. La rete è in continuo movimento, il contagio di idee, parole e linguaggi, modifica velocemente le mode e gli stili. Mantenerne uno distinguibile, autorevole, coerente e corretto può rappresentare un valore aggiunto.

La rete deve rappresentare un’estensione della tua presenza, non viceversa.

Non pensare di poter controllare tutto.

Ti piacerebbe sapere cosa ti dicono alle spalle? Nel web è più facile scoprirlo ma non sempre possibile. Puoi controllare tanto ma non tutto, ecco perché serve oculatezza nelle scelte di pubblicazione. Un contenuto immesso in rete sfugge spesso e volentieri di mano, accertati di poterne avere il massimo controllo o recuperare il recuperabile.

Pianifica sempre una exit strategy che ti possa aiutare ad uscire dalle situazioni di difficoltà.

Non censurare.

Hai ricevuto recensioni negative, commenti sgradevoli, condivisioni poco opportune? Non rimuoverle, rendile opportunità. Le recensioni possono fornire dati qualitativi di marketing, non prenderli sotto gamba, anzi. Se le critiche sono fondate, ringrazia per le osservazioni e proponiti come interlocutore in grado di rimuovere le criticità indicate. I commenti sgradevoli possono essere evitati a monte con i dovuti filtri. In caso di minacce, abusi e possibili reati più gravi, procedi con le indicazioni del profilo a Facebook e alle autorità. Non rimuovere è il miglior modo per avere prove e agire legalmente. Se c’è del normale dissenso la censura è controproducente, mostra di essere aperto alle critiche e verrai apprezzato.

Non si può piacere a tutti, ma se non piaci a nessuno il problema non sono i social.

Non dare troppo lavoro ai legali.

Se sostengono che il tuo prodotto non sia buono o i tuoi servizi scadenti, il miglior modo e realizzare delle campagne ad hoc. Non è il caso di scaldarsi per ogni commento negativo o critica, il più delle volte si passa all’azione legale, e spesso non si riesce a dimostrare l’ipotesi di reato, come nei casi di diffamazione. Anche con il tuo atteggiamento e le tue politiche di comunicazione digitale rischi di andare oltre, rispetta il copyright di testi, audio e grafiche e se riutilizzi contenuti altrui ricordati di indicare il titolare dei diritti.

In Italia ci sono tantissimi avvocati, non è detto che debbano lavorare tutti per te.

Non utilizzare i social per conoscenza. 

E’ ovvio che Facebook sia il social più diffuso e per questo anche il più conosciuto. Non è detto che sia il canale giusto per comunicare al tuo target e raggiungere il tuo obiettivo. Che sia Twitter, Instagram, Pinterest, Linkedin o tanti altri, spetta ad un piano strategico capirlo. Alcune aziende operano in nicchie, o sviluppano un b2b, o ancora si rivolgono a target attivi su canali più specifici. Ecco perché serve porsi domande specifiche prima di agire.

Hai mai provato a pescare gli argentini con il retino ed un pesce spada con una canna da pesca?

Non ti affidare troppo alle guide come questa.

Mettitelo in testa se vengono divulgate gratuitamente sono e possono essere di dominio pubblico, perché rappresentano utilità, informazioni e novità che nulla hanno a che vedere con le strategie, metodi e tecniche che possono rappresentare un vantaggio competitivo. Questo vale nel marketing come in ogni altro campo. Le informazioni che creano un vero valore aggiunto, i veri professionisti, se le tengono ben strette, altri no, perché nemmeno le hanno.

Proveresti mai ad operare un tuo parente solo perché hai visto un tutorial su Youtube?

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