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L’eterna transizione digitale.

E’ passato un ventennio da quando dicevamo “il futuro sarà digitale”. Venti anni, tanto tempo, troppo tempo, che ormai il futuro è passato. Ed eccoci qui, in fondo alle classifiche, alla fine di tutto, dopo di tutti. 

L’Italia ha un fatturato nel digitale di 48 miliardi di euro, la Germania 82, la Francia 91. 

Eccoci qui, con poche competenze, scarse risorse, nessun investimento.

Male nelle prestazioni della rete, malissimo nella distribuzione della connettività, pessimi nelle risorse umane per formazione di personale specializzato, ed anche per l’utilizzo basico della rete.

Oltre il 30% delle PMI non ha un sito, oltre il 40% non ha un e-commerce, oltre il 50% non ha affidato le attività ad un professionista specializzato, ma ha attribuito nuova mansione al personale, ovviamente quasi sempre autodidatta.

Sono dati estrapolati da più ricerche, nonché dall’ultimo report DESI (Digital Economy and Society Index) stilato annualmente dalla Commissione Europea. Non si vede un’indicatore che faccia orgoglio all’Italia, bloccata sempre nelle ultime 5-6 posizioni su 27.

Ed eccoci qui, con le PMI italiane che rappresentano l’80% delle imprese di questo Paese, nonché l’ossatura economica. La spina dorsale, prevalentemente a gestione familiare, pochi manager, tanti padri di famiglia. Scarsa attitudine ad investire, poca lungimiranza strategica, mancanza di visione. 

Così la pandemia ha spazzato via tanti operatori, tutti in sofferenza, pochi, troppo pochi, hanno compensato la perdita di fatturato del proprio core business, con lo sviluppo di attività parallele, digitali.

Non si tratta di abdicare al potere del proprio business, ne di perdere identità, ma di crearne un altro, un extended , che non subisca limiti, vincoli, di tempi, spazi e limitazioni imposte.

Ed eccoci qui, a furia di demonizzare Amazon, che ci siamo dati in pasto al colosso, ai colossi del web, che operano erodendo diritti ed eludendo il fisco grazie al dumping fiscale. 

Ed eccoci qui, che pur di non pianificare il futuro, ci siamo fatti fagocitare dal presente e nonostante il trend delle vendite online sia in crescita a doppia cifra da 5 anni consecutivi (la pandemia ha spinto verso un ulteriore balzo) l’Italia resta tra le ultime 5 in Europa. Nonché l’ultima tra le potenze mondiali. Eppure il mercato del digitale viene spinto da:

– hi tech

– Abbigliamento e accessori

– Food & beverage

– Made in Italy

Già, oltre il danno la beffa. Ci sono più intermediari che rivendono il Made in Italy che nostre imprese che lo fanno direttamente, per mancanza di un piano di marketing digitale.

Questa è colpa del “mio cugino fa siti”, o del “mio nipote smanetta su Instagram”. Questa è responsabilità di chi doveva da anni traghettare verso una transizione digitale che ormai, solo a parlarne sembra di discutere del ponte sullo stretto.

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Cashback, spendi e ti rimborsano il 10%.

  • Al fine di incentivare l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, lo Stato ha previsto il riconoscimento del diritto a un rimborso in denaro per le persone fisiche maggiorenni residenti nel territorio italiano.

    Vediamo in sintesi come funziona.
    – A partire dall’8 dicembre
    – chi paga con carta di credito, bancomat o app per pagamenti digitali, può ricevere un rimborso del 10% (cashback)
    – Il cashback è uno strumento finalizzato a sostenere i piccoli e medi commercianti fisici, perciò non vale per acquisti online.
    – Per accedere al cashback è necessario aver effettuato almeno 10 transazioni.
    Il rimborso avverrà a febbraio 2021.
    – Per partecipare al programma cashback sarà necessario scaricare l’APP IO – ecco il link – https://io.italia.it/
    – L’APP IO è una piattaforma della Pubblica Amministrazione dove occorrerà registrarsi con CARTE D’IDENTITA’ ELETTRONICA o SPID (SISTEMA PUBBLICO DI IDENTITA’ DIGITALE)  inserire il proprio codice fiscale, gli estremi della propria carta e l’IBAN, perché il rimborso avverrà direttamente sul proprio conto corrente.
    – Dopo la fase sperimentale del periodo natalizio, il piano di cashback entrerà a regime a partire da gennaio 2021 e prevedrà periodicamente un rimborso massimo di 150 euro su base semestrale, per un totale di 300 euro annui
    – Inoltre nel 2021 entrerà in campo il supercashback, destinato ai primi 100mila cittadini che effettueranno il maggior numero di pagamenti con mezzo elettronico (carte e app). Oltre al rimborso del 10% verrà riconosciuto un premio di 1.500,00 euro direttamente sul conto corrente.

Per attivare lo SPID, ecco il servizio gratuito di Poste Italiane. Clicca qui e genera la tua Identità Digitale.

Studio Siculella 

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L’importanza di avere un sito responsive.

sito responsiveRendere il sito responsive per dispositivi mobile e tablet

Oggetto della nostra considerazione odierna sarà la resa “responsive” per dispositivi mobile e tablet del nostro sito web.

Ogni anno il traffico dati proveniente dai dispositivi mobile aumenta sempre di più; La navigazione tramite tablet e smartphone diventa sempre più popolare rispetto al desktop dei computer.

Ecco perché è importante che il nostro sito internet funzioni quanto più veloce e possibile sui tali dispositivi.

Generalmente, quando gli utenti navigano sulla nostra pagina tramite il dispositivo mobile, hanno una connessione dati che si aggira intorno ai 2G, 3G, o LTE a seconda della copertura di rete di cui dispongono, non sempre si riesce a raggiungere il 4G.

Per questi motivi, quando si vuole rendere il nostro sito responsive, è buona pratica mostrare solo cosa gli utenti necessitano di vedere sui dispositivi mobili piuttosto che una versione piena di contenuti con i quali l’utente non interagirerà mai.

Puoi effettuare dei test su “Google mobile friendly test”; ti darà informazioni se certe pagine del tuo sito necessitano di essere ottimizzate

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Sviluppare un sito internet, ecco alcuni utili consigli.

Ecco alcuni consigli del nostro web developer per sviluppare un sito internet.

Essenzialità dei contenuti nella pagina index

E’ importante avere una homepage ben organizzata. Quando Il client (utente) naviga sulla vostra homepage, deve avere la consapevolezza di essere in grado di orientarsi nelle pagine di suo gradimento.

Ridurre gli articoli in homepage

Un errore che ho riscontrato in diversi portali web, è rappresentato dal numero (a mio parere) eccessivo di articoli posti in prima pagina. Lasciatevelo dire, in questo caso un utente non sa dove deve andare ma soprattutto la homepage non trasmette il concetto essenziale del nostro portale! Quindi per sviluppare un sito internet in maniera ottimale rendiamo i nostri siti web più semplici, riduciamo il numero di articoli presenti in homepage o al massimo rimandiamoli ad una pagina dedicata. Inoltre se i nostri articoli sono particolarmente lunghi, potremmo suddividere il contenuto in diverse pagine. In tal caso possiamo utilizzare il tag HTML <!–nextpage–> dando la possibilità all’utente di navigare con più comodità.

Evitare di utilizzare gli slider

Nella maggior parte delle homepage dei siti web, è presente almeno uno slider.

Quest’ultimi, per operare, viene utilizzato tanto il codice javascript che di per se non risulta essere un codice leggero e ottimizzato; inoltre gli slider non sono tutti particolarmente “user-friendly” per i dispositivi mobile, in tal caso rimpiazzali con un’immagine statica.

Pulire la cache

Questa è una tecnologia davvero utile per i cosiddetti siti dinamici. La cache è come se fosse un deposito, nel quale viene salvato il risultato di diverse operazioni che il tuo sito web ha condotto al fine di riprodurre il contenuto finale. Ad esempio man mano che facciamo delle modifiche alla nostra homepage, incrementeremo il nostro deposito di dati che alla fine non si utilizzeranno più, con il rischio di appesantire sempre di più il nostro spazio web.

Detto questo, è molto importante adottare una buona soluzione caching al fine di tenere sempre snello e veloce il nostro sito dinamico al pari di un sito statico.

La migliore soluzione, è quella di avere un web hosting che dia questo tipo di soluzione cashing a partire da livello server; in questo caso il contenuto verrà salvato nella RAM del server e non nell’hard disk migliorando le performance del portale, in quanto la lettura dalla memoria è più rapida e veloce rispetto al disco rigido.

 

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Ottimizzare le immagini

Parliamo di ottimizzare le immagini e come rendere più performante il tuo sito internet.

Oggi prenderemo in considerazione un altro aspetto fondamentale che contribuirà ad aumentare l’efficienza dei nostri siti web, ossia ottimizzare le immagini o elementi grafici che andranno a contribuire alla realizzazione della nostra pagina.

Ci sono tre possibilità per ottenere delle immagini da utilizzare nella realizzazione delle nostre pagine web

  • elaborazione autonoma attraverso un programma di editing (ad es. Photoshop e Gimp)
  • Acquistare o ottenere immagini gratuite già pronte, presenti su siti dedicati proprio alla vendita o alla condivisione di immagini non specifiche ma realizzate appositamente per il web
  • Reclutare dei professionisti affinché realizzino delle immagini esattamente secondo i nostri desideri e scopi

Dopo aver visto come ottenere le immagini adatte al nostro progetto, vediamo come elaborarle affinché possano essere inserite in maniera “ottimale” nelle nostre pagine.

Nell’elaborazione di un immagine, ad esempio quando si interviene con un “Ritaglio Creativo”, ossia l’estrapolazione di parti di determinate immagini definite anche knock-out per reinserirle in forme o maschere diverse dall’originale; oppure ancora quando si vogliono modificare le proporzioni, o ancora quando si parte da un progetto grafico ad alta risoluzione (come ad esempio per la stampa) occorre utilizzare il formato corretto affinché un immagine venga elaborata per la grafica web.

 

Attualmente tre sono i formati accettati e correttamente utilizzati dai browser:

  • JPEG
  • GIF
  • PNG

 

Il JPEG, più diffuso al mondo, viene supportato praticamente da ogni programma di grafica e da qualsiasi piattaforma. E’ stato sviluppato specificamente per archiviare del materiale fotografico digitale. Si tratta infatti di un formato per il quale si può impostare a completo piacimento uno specifico livello di compressione. Tuttavia proprio per questo, un eccessivo livello di compressione dell’immagine causerà una significativa perdita di qualità.

 

Il formato GIF (Graphics Interchange Format) comprime i file grafici sulle base dei colori presenti in un’immagine. Sebbene il livello di compressione per questo specifico formato non comporti perdite di qualità per le nostre immagini, i file GIF supportano un massimo di soli 256 colori, poco adatto alle rappresentazioni di immagini fotografiche per il web. Questo formato è ottimo per tutti quegli elementi grafici contenenti una gamma limitata di colori, come ad esempio simboli, icone, linee, punti ecc. Inoltre questo formato ha la particolarità di visualizzare particolari effetti di trasparenza e supportare delle animazioni.

 

Il formato PNG (Portable Network Graphics) è stato sviluppato come specifica alternativa al formato GIF. Come per quest’ultimo, il PNG supporta gli effetti di trasparenza ma con una resa finale migliore; inoltre il livello di compressione risulta essere migliore rispetto ai precedenti formati, sempre senza perdere di qualità

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