L’argomento della settimana non può che essere la vittoria di Trump: proviamo a scoprire i dieci motivi per cui Trump ha vinto nonostante avesse tutti contro, anche quelli del suo partito.
Blog, storytelling e web writing ormai sono parole d’ordine per chi si occupa della propria presenza online. Un tempo lo slogan rappresentava la forma di sintesi di una comunicazione che mirava a colpire l’utente e la sua attenzione.
Col passare del tempo, il sovraffollamento dei mercati, il cambiamento paradigmatico della comunicazione e varie evoluzioni tecnologico-culturali quanto sociali ed economiche, hanno costretto i buoni comunicatori a trovare maggiore analisi a discapito di una sintesi che sarà costretta ad impieghi di tipo mnemonico. Ciò che prima era uno slogan, diventa adesso un pay-off, utile per il richiamo alla memoria di un ben più complesso racconto. La comunicazione dunque si sposta su un nuovo asse, quello dello storytelling. Con tale termine si indica un discorso narrativo che usa i principi della retorica validi per promuovere valori e idee, incentrandosi sulle dinamiche di influenzamento sociale.
Lo sviluppo di questa metodologia va dal campo pedagogico al campo educativo, finendo in una ottica di comunicazione per il consenso. Gli strumenti che sin qui sono stati illustrati prevedono delle tecniche specifiche di storytelling, quindi delle strategie di racconto e narrazione che devono essere adattate ed estese a tutte le dimensioni del racconto e dunque tradotte nella scrittura più consona: il web writing.
Storytelling secondo Michele Iorio.
Il web writing come sostenuto da Alessandro Lovari rappresenta un insieme di tecniche, stili e modalità che meglio si possono adattare alle diverse piattaforme social su cui si redige un contenuto. Storytelling e web writing possono essere accostati ma non confusi; il primo rappresenta la strategia di racconto del sapere, saper fare e saper essere, sfruttando archetipi, emozioni, linguaggi precisi e mirati. Il secondo rappresenta la forma con cui si riportano i contenuti in base allo strumento che si è scelto.
Come sostiene Daniele Chieffi, il web writing consente di dare la forma più adeguata alla nostra comunicazione nel web, ponendo l’accento su alcune differenze sostanziali tra la comunicazione cartacea, tradizionale e quella on-line.
La lettura su display rispetto alla lettura su carta comporterebbe un affaticamento della vista che secondo Jakob Nielsen può essere fino al 25% superiore.
Altre peculiari e sostanziali differenze rispetto ai supporti tradizionali, obbligano ad alcune considerazioni e accortezze per chi edita sui social. Guido Di Fraia ricorda l’importanza del coordinare testo e grafica in quanto il font, l’accuratezza grafica, la semplicità e l’intuitività rappresentano un elemento di apprezzamento da parte del lettore. Stefano Epifani da importanza tanto alla cura del contenuto editoriale, utilizzando link, organizzando il contenuto per aree, rispondendo alle “5 W”, quanto alla parte più visiva che sancisce la gradevolezza della pagina riassunti nella logica “look & feel”. La semantica, tanto quanto il lessico, cambiano di supporto in supporto, variando dai 140 caratteri iper-sintetici di Twitter alle logiche più conversazionali di Facebook.
Chi ha vinto e chi ha perso è più facile dirlo dopo il turno di ballottaggi amministrative 2016. Al primo turno il voto molto frazionato si è distribuito tra centrosinistra (con le sue liste civiche) e centrodestra (idem). Il M5S ha avuto il coraggio di non partecipare in tutte le Città, bocciando liste poco chiare (per usare un eufemismo) ma al primo turno le 5 stelle poco hanno brillato. Lo hanno fatto eccome al ballottaggio dove hanno stravinto, e non come si pensa erroneamente conquistando Roma. Politicamente il colpo più pesante è Torino, chiedere a Renzi per conferma. Al di la dello schieramento, in bocca al lupo a tutti gli eletti, ed una raccomandazione: gioite meno, non avete vinto un premio, vi siete accollati una responsabilità enorme, c’è poco da stare allegri con la situazione in cui versano le nostre Città.
Mentre si stanno per concludere gli scrutini, clamorosamente a rilento, soffermiamoci su risultati e analisi amministrative 2016. I primi risultati definitivi sulle amministrative 2016 offrono un quadro molto netto. Sono andati al voto 1342 comuni, di cui 23 Città capoluogo. I numeri sono interessanti, vediamoli insieme.
Perdono i partiti e il M5S, vincono le liste civiche, sia perchè numericamente dominanti, sia perchè i partiti e i movimenti, a livello locale, non hanno sufficiente appeal.
Il Movimento 5 Stelle vince la sfida di Roma e sorprende a Torino e a Carbonia. Virginia Raggi andrà al ballottaggio con Giachetti, Appendino molto probabilmente riuscirà a strappare il ballottaggio al super favorito Fassino, Paola Massidda invece, candidata 5stelle a Carbonia, porterà al ballottaggio Casti (PD). Nei Comuni capoluogo (27) questo è quanto, nulla più per i pentastellati. Il PD perde terreno ovunque, schiaffone a Napoli da parte di De Magistris, e terreno rosicato dal centro destra. La stessa Milano, che doveva essere una certezza per la favola renziana, andrà al ballottaggio, Sala contro Parisi.
Nei restanti 1319 Comuni, le liste civiche la fanno da padrona. Il M5S in molti casi assente dalla gara elettorale, si attesta su una media nazionale del 16%, meglio le liste civiche che appoggiano il PD, e quelle che sostengono il centro-destra. Una questione meramente numerica, quantitativa, piuttosto che qualitativa.
Risultati e analisi amministrative 2016, dicevamo. Allora dopo i risultati, i numeri, andiamo all’interpretazione, all’analisi.
Diminuisce ulteriormente la partecipazione al voto, si dice per l’aumentare del clima di sfiducia nei confronti della politica. Tuttavia aumentano i candidati. Per meglio dire, “non vado a votare, sono tutti uguali”, quindi “mi candido”. I partiti non hanno più un volto, chi si nasconde dietro le liste civiche, chi non ha l’appoggio del partito nazionale, altri fanno una pietosa figura, a causa dell’incoerenza, ne parlavo in questo articolo (leggi qui) . Marchini ha sbagliato tutto: campagna elettorale e alleanze. Il Movimento esulta per Roma ma non ci sarebbe nulla da festeggiare. A Roma era impossibile perdere. La presenza mediatica di Raggi, il sostegno dello stato maggiore del Movimento e la pregressa esperienza e quindi competenza della candidata hanno fatto la differenza. Non c’è nulla da festeggiare anche perchè la responsabilità è immensa, e se il sistema politico poteva offrire una trappola al Movimento, bene questa è Roma. Un città ingovernabile che per migliorare non potrà che subire una rivoluzione, e si sa, nelle rivoluzioni qualcuno ci lascia sempre le penne e su questo i partiti saranno fortissimi a rivendicare la loro benevolenza.
Il PD piange e non va meglio al centro-destra che non ha più un partito guida. Forza Italia, Partito Democratico, e Lega Nord, in realtà sono quasi scomparse, a reggere il carrozzone dei partiti, sono intervenute svariate liste civiche che, candidando un enorme numero di persone, hanno puntato alla quantità, al mero calcolo statistico, piuttosto che ad un’offerta, ad un programma di qualità.
L’elettorato è sempre più frammentato, gli elettori diventano candidati e i partiti liste civiche. Ora attendiamo di vedere chi convergerà verso chi in vista del prossimo turno di ballottaggio.
Immagini estratte dal sito del Viminale aggiornato alle ore 10:45 del 6 giugno 2016.
Campagna elettorale per le amministrative 2016, vediamo insieme 3 cose da evitare assolutamente per provare a vincere la sfida elettorale.
Come premessa bisogna dire che nella campagna elettorale per le amministrative 2016, ma in generale per tutte le campagne elettorali, va analizzato il contesto, le peculiarità dell’elettorato e l’intero scenario di riferimento. Le amministrative sono elezioni molto delicate. Si tratta di eleggere le amministrazioni locali, ed in alcuni casi, in Comuni al di sotto dei ventimila abitanti, si tratta di eleggere un amico, un vicino di casa, un parente. Un Sindaco e la sua giunta sono figure che avvertono il diretto rapporto con la cittadinanza, a differenza di assessori Regionali, Parlamentari ed Europarlamentari, il livello di intermediazione è scarso, a volte assente. Allora, più piccola sarà la realtà locale, minore sarà il grado di intermediazione richiesto. Tra gli strumenti consolidati, e che vedremo anche nella campagna elettorale per le amministrative 2016, ci sono (da scarsa ad alta intermediazione):
Quindi alla base di qualsiasi campagna elettorale per le amministrative ci sono gli strumenti più tradizionali, tra questi sta rientrando la pagina facebook, prima forma di presenza on line di sicuro impatto e di ridotto impatto economico.
Ma quando si organizza una campagna, prima degli stessi strumenti, bisogna procedere come riporto in questo articolo “Come costruire una campagna elettorale“. Vediamo insieme 3 errori da non commettere mai nella comunicazione politico-elettorale, al di la di quale sia lo strumento che andremo ad utilizzare.
Movimento cinque stelle ed elezioni: vi è capitato di dare uno sguardo ai sondaggi che quotidianamente impazzando su giornali, telegiornali e tribune politiche? Facendo attenzione si può notare come l’opinione pubblica (sempre considerando la scarsissima attendibilità della stragrande maggioranza dei sondaggi) premi il M5S nei mesi lontani dalle elezioni. Perchè dedicare un post dal titolo ” movimento cinque stelle ed elezioni “? Semplice perchè rappresenta un vero e proprio caso di marketing politico-elettorale; con l’avvicinarsi del voto il Movimento perde consensi, eccezion fatta per le Europee (su cui non mi dilungo) in cui venne attuata una straordinaria strategia dicotomica di Renzi che mise la partita sul piano “rabbia vs speranza” ed il M5S cascò nel trappolone accettando di essere “rabbia positiva” (che significa?).
Perchè il rapporto tra Movimento cinque stelle ed elezioni è così complicato ? Vediamo insieme 4 fattori critici che compromettono (o rischiano di farlo) le tornate elettorali del Movimento.
Roma diversa da Milano? Quale procedura e perchè il candidato sindaco di Milano è venuto fuori da un processo diverso da quello di Roma?Il cambio del logo è chiaro, ma non si può fermare qui: gli strumenti sono fondamentali. Il blog diventi comunicazione interna, il sito per la comunicazione esterna ed istituzionale.
Cinque sindaci! Scaramanzia portami via: questa è la foto postata da Sorial. Ognuna scelta con modalità diversa, ma soprattutto se non coordinata perchè scegliere la strategia bandwagon che già è stata controproducente alle europee?
Movimento cinque stelle ed elezioni, piccoli accorgimenti per la prossima tornata, riuscirà il Movimento a non dissipare l’enorme sforzo di attivisti ed eletti che portano avanti un progetto politico basato sull’onestà ?