Turismo: quanto ci costerà questo virus?

Dai dati Eurostat e Citi Research, si stima che se dovessimo limitare l’orizzonte temporale ad un mese, il Corona Virus inciderebbe sul PIL con una riduzione del 3,6% . Sul turismo in particolare si è abbattuta una vera tempesta: l’annullamento delle prenotazioni, il blocco dei voli verso il nostro Paese, la sospensione delle gite scolastiche (che già da sola vale una fetta da 316 milioni di euro), la cancellazione di eventi (vedere il Salone del mobile e il Carnevale di Venezia), determinano un vero crollo nel settore turistico.

Come può essere ben compreso, arrivi e presenze determinano in sostanza un numero di turisti, ospiti, consumatori, che incidono notevolmente in un Paese a forte trazione turistica. Basti pensare che il 2019 ha visto in Italia 440 milioni di turisti, che hanno garantito all’intero indotto un’occupazione di circa 4 milioni di risorse. 

Napoli ha già perso 15mila visitatori e si prevede una perdita del 30% per Pasqua; 

Venezia perde il 40%

Riviera Romagnola disdette di massa (teme ricadute anche per l’estate)

Lazio c’è stato un crollo delle prenotazioni del 60-70% relative anche ai mesi dopo la Pasqua. 

A Milano i dati di debooking arrivano all’80% e l’occupazione delle camere è attorno al 20%. 

Allora cosa fare? Sicuramente l’intero 2020 sarà caratterizzato da una contrazione della spesa ed una maggiore densità stagionale, salvo che la pandemia abbia orizzonti temporali ulteriormente più estesi. Se anche l’Italia uscisse fuori prima e meglio di altri Paesi da questa situazione, sicuramente dovremo attenderci delle direttive per bloccare eventuali arrivi da Paesi che nel frattempo potrebbero vedere crescere il numero di contagi. Perciò in un’ottica a medio-breve periodo sicuramente dovremo incentrare gli sforzi su domanda ed offerta interna, incentivando turismo nostrano, e spostando l’eventuale domanda di mete estere sulle località italiane. Ecco alcuni spunti:

  • sospensione tassa di soggiorno per cittadini residenti in Italia
  • voucher da utilizzare per prenotazioni in strutture ricettive italiane
  • detrazioni fiscali su acquisti di beni e servizi collegati all’indotto turistico: food & beverage, eventi, attività sportive/culturali, escursioni ecc.

Inoltre restano svariate le iniziative che i privati possono adottare: impiego di percettori di reddito di cittadinanza, con conseguente sgravio fiscale, promozione digitale di strutture, prodotti e servizi, aumentando la capacità di consegna a domicilio o di prenotazione telematica, e mantenimento degli standard igienico-sanitari a prova di virus atti a consolidare le necessarie barriere al COVID19. Abbiamo talento, risorse e determinazione per farcela, e ce la faremo.

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