Comunicazione politica efficace (forse). Le 10 frasi più usate dai politici italiani

Comunicazione politica tra frasi fatte e slogan: ecco la top ten del politichese di oggi.

La ridondanza di termini, le frasi spot, la sintesi dei concetti attraverso hashtag e slogan, rappresentano un must della comunicazione politica di oggi. Efficace? Bel punto di domanda!

Anche la comunicazione politica, come tutte le forme di comunicazione volte al consenso, vede nella ripetitività di alcuni concetti, la possibilità di essere assorbiti e ricordati presso il target (in questo caso elettorato). Spesso però si possono trasformare in veri e propri boomerang, cavalli di battaglia che identificano un personaggio politico non certo per aspetti positivi. Chi studia la comunicazione politica potrà quindi affermare che non è concesso dare adito ad equivoci, ambivalenze o concedere il fianco a possibili distorsioni. Celebri sono i casi del senatore Razzi con le sue frasi “confidenziali”, le metafore di Bersani (rese celebre da Maurizio Crozza) e gli aforismi di Di Pietro.

Nella comunicazione politica vanno preferite frasi semplici, inequivocabili, ripetute su un certo tema e non spalmate su qualunque argomento. Vediamo ora alcune delle frasi che nel 2015 si sono ripetute più volte, in maniera del tutto approssimativa, che hanno appesantito concetti e personaggi che le hanno espresse.

 

1- ‘ non ci stiamo alla politica del tanto meglio tanto peggio. ‘ slogan politici

Un must per Gasparri e simili, cosa significhi ancora non si è capito.

2- ‘ siamo per la politica del cambiamento

Come il prezzemolo, ovunque. Certo che cambia, tutto cambia ma cambiamento non è sinonimo di miglioramento e allora?

3- ‘ la luce infondo al tunnel

Chiunque sia in maggioranza e vuole dispensare ottimismo ripete il mantra: “la luce si inizia a vedere”, che sia la luce della fine di un tunnel  o quella del treno che ci viene contro non è dato saperlo.

4- ‘ la volta buona

È l’hashtag di battaglia di Matteo Renzi , anche qui il vago orizzonte ci obbliga ad una domanda: la volta buona strategia politicaper cosa? Nonostante uno staff che cura ottimamente la comunicazione politica di Renzi, sarebbe consigliabile maggiore cura verso le concretezze a cui l’emisfero emozionale (mosso da concetti come “la volta buona”) deve rispondere.

5- ‘ l’Italia cambia verso

Pay-off di matrice renziana, se fosse vero credo si riferisca della famosa posizione 69 , come la cambi…

6- ‘ bisogna fare appello ad un senso di responsabilità

Forse non è chiaro, essere Parlamentari della Repubblica Italiana è LResponsabilità, peccato ogni tanto facciano l’appello; evidentemente qualcuno è assente.

7- ‘ il Presidente/politico (ecc) deve avere il senso delle istituzionicomunicazione politica

Direi che prima è meglio che abbia un senso, poi se è quello istituzionale speriamo sia delle istituzioni come dovrebbero essere e non come sono. In comunicazione politica questo è un errore tipico dei partiti più radicati e tradizionali. Il cittadino ha smarrito da tempo il senso delle istituzioni (sempre che ne abbia avuto uno), e spesso i comportamenti degli stessi membri delle istituzioni hanno assegnato un senso assolutamente negativo.

8- ‘ basta dire che i politici sono tutti uguali

No, ce ne sono anche di peggio. Dietro questo campagna pubblicitaria pro-politico quelli che se la godono sono proprio i disonesti che, per smarcarsi , tirano fuori la frase ad effetto.

9- ‘ non ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B

Infatti esistono anche quelli di Lega Pro e minori. Non riconoscere che ci siano cittadini trattati in maniera assolutamente impari è la cosa più assurda che si possa pensare di dire. Ed è il motivo per cui continueranno ad esserci cittadini di serie A, B e oltre. Più opportuno sarebbe affermare la volontà di aiutare i cittadini di B e minori a raggiungere un livello omogeneo in una società da serie A.

10- ‘ il meglio deve ancora venire

Pensa te! Cosa ancora dovrà accadere? Non è una frase detta ma vedrete che lo sarà tra 16-18 mesi se questo Governo reggerà. Sarà il mantra delle prossime elezioni; grazie ad una ripresa economica figlia di azioni artificiose, che ci riporterà in una crisi  parziale continua, (ci esploderà tra le mani tra una decina di anni) la maggioranza sarà in grado di esercitare il fascino “berlusconiano” del “abbiamo fatto e faremo sempre di più”.

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