Archivio annuale 2022

Il turismo in Salento è davvero finito? Quello vero non è mai iniziato.

Il turismo in Salento non è finito, perché non è mai iniziato. Il Salento si è presentato non come una destinazione ma come una meta, la cui domanda si fonda per l’80% sul turismo balneare. L’offerta, di contro, ha risposto con una forte stagionalità delle attività, prevalentemente ristorative e ricettive, che compongono quasi il 70% dell’indotto turistico Salentino. Se riduciamo il turismo ad un pernotto con pranzo o cena,  il Salento continua ad essere un buon mercato.

  
La pandemia ha rafforzato il turismo di prossimità, perciò la Puglia, ed il Salento ancora di più, hanno giovato di quello che è il core target. In Puglia più del 50% dei turisti sono pugliesi, un 30% italiani con una buona incidenza di quelli di prossimità, il restante internazionale. Non vi fate abbagliare dalle presenze di giugno, luglio ed agosto, questi dati rappresentano la media annua. Le riaperture hanno favorito i viaggi all’estero, ed il carovita ha spinto mete dove le low cost unite ai prezzi competitivi di mercati meno inflazionati hanno ridato numeri interessanti.  
Sulla polemica dei prezzi bisogna tener conto che il prezzo non è solo un costo, ma anche un valore. In parole povere concentriamoci sul rapporto qualità/prezzo.


Da circa dieci anni ripeto che il Salento si è basato su un turismo subito e non governato. Nel migliore dei casi è significato trovare imprenditori capaci, onesti e lavoratori formati e intraprendenti, che hanno saputo investire, lavorare e direzionare il mercato verso una gestione curata ed attenta delle loro attività, incidendo positivamente anche sull’indotto. Nel peggiore dei casi, troppo spesso, gruppi di potere hanno privatizzato e logorato il turismo, con la nascita e l’espansione di realtà utili solo a dinamiche predatorie e speculative. In tal senso l’amministrazione pubblica e le istituzioni sono state troppo disattente, e spero si tratti solo di disattenzione.

Continuando così ci saranno sempre delle situazioni di overtourism che peseranno sul rapporto tra residenti e turisti. Si tratta, anche qui, di programmare servizi in proporzione alle presenze, senza incorrere in ordinanze da sceriffi che ricordano i giorni più bui della pandemia, e che oggi penalizzano l’immagine, il commercio e la vivacità di una terra rinomata per uno stile di vita frizzante e dinamico.


Le imprese troppo spesso sono guidate da istinti familiari e non da competenze manageriali, ma su di loro si esprime il giudizio del libero mercato, anche se si riflette sull’intera reputazione del territorio. Ciò che è più grave, a mio modo di vedere, è l’inerzia delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni. Le faccio un esempio. La mia bellissima Lecce potrebbe rappresentare un hub da cui sviluppare sinergie e gestioni integrate di flussi, presenze e iniziare a presidiare nuovi mercati, che ad oggi non sono neanche tenuti in considerazione. La città sembra ostaggio del narcisismo della politica cittadina che si specchia su iniziative di facciata, che si scontrano con numeri e dinamiche che stanno portando alla turistificazione del centro storico e ad una mancata evoluzione di un modello che si presta sempre più a interessi privati abilmente camuffati da pubblici.

Il capoluogo salentino dovrebbe essere un modello di sviluppo, con un piano strategico specifico, con un destination management che faccia emergere peculiarità e specificità dell’offerta. Invece rimane tutto nelle mani dell’improvvisazione, e degli eventi. Tanti eventi, in ordine sparso, spesso usati per risonanza e auto celebrazione. Migliaia di euro in affidamenti diretti a cooperative o vicine alla Chiesa, che sta diventando sempre più attore economico e meno sociale, o all’amministrazione, come nel caso del sito lecceinscena.it, un sito non indicizzato, costosissimo, di cui se ne poteva fare a meno sfruttando il portale Visit Lecce nato anche per questo ed ancora in attesa di un rilancio. Questo solo per esemplificare, ma potrei continuare per ore. Ed in una città in pre dissesto, ogni euro speso male, è un euro speso peggio.


Ciò che si potrebbe fare è noto a molti da tempo, ma sembra non esserci volontà o capacità politica di indirizzare gli sforzi nel verso giusto. La tanto sbandierata destagionalizzazione non ci sarà mai fino a quando non si creeranno nuove stagionalità. La tanto ambita internazionalizzazione non si avrà mai, fino a quando non si avranno accordi commerciali con i principali hub e vettori internazionali e non si forniranno servizi infrastrutturali seri e continuativi.

A fronte di un’offerta esplosa, soprattutto nel settore extra alberghiero e ristorativo, la domanda continuerà  una lenta ma contenuta flessione, non si tratta di crisi, ma di un fisiologico ritorno dall’overtourism ad un equilibrio più strutturale. Bisogna metterselo in testa: dall’estate abbiamo spremuto tutto ciò che c’era da spremere. Un modello feroce che ha generato sacche di ricchezza senza distribuirla, esercitato pressione sul territorio e sui servizi essenziali, rotto equilibri tra domanda e offerta che ora andrà a ricomporsi non senza criticità per imprese e lavoratori.


Partirei da cosa non serve. Non serve più improvvisazione e serve una cabina di regia composta da istituzioni, amministrazioni, operatori e tecnici del settore. Non serve più muoversi in ordine sparso, ma realizzare sinergie, mettere in comune le competenze e le capacità. Serve voltare pagina e scriverne una nuova, dove finalmente il concetto di turismo torni ad essere una materia e non un fenomeno, e venga trattato come la prima industria del nostro territorio.

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Quando il prezzo non ha il giusto valore.

Siamo alle solite, e quest’anno più delle solite.

Inizia la stagione estiva e si scandagliano i prezzi di hotel, B&B, lidi e ristoranti delle principali mete turistiche. Riviste, giornali, tg, sbattono in prima pagina il costo dell’uno, l’aumento dell’altro. Tutto vero, tutto giusto, ma c’è qualcosa che non torna.

Dietro queste analisi si nasconde una narrazione tendenziosa, quanto faziosa e distorta, mirata a far apparire alcuni operatori, sebbene capaci e affermati, degli speculatori alla pari di altri che, non coprendo lo stesso mercato, non offrendo la stessa qualità di prodotto e di servizio, attuano dinamiche di prezzo, predatorie.

Ma c’è un altro aspetto che lascia perplessi. Leggendo commenti e opinioni  appare diffusa l’idea che a sud un’ombrellone, un hotel, una cena non possa costare più che a nord. Come se non contasse il servizio o prodotto offerto, il contesto, il mercato, la qualità proposta

Dalle pagine di questo blog ed in prima persona, mi sono battuto e continuo a farlo contro il turismo subito e non governato, contro l’overtourism, il turismo di massa, aggressivo, predatorio, e contro gli operatori improvvisati quando va bene. Disonesti o criminali quando va male. Ma il turismo italiano, oltre a vantare un prodotto d’eccellenza, annovera tra imprese, operatori e lavoratori del settore, una galassia di competenze, capacità, determinazione e coraggio, che prescindono dal territorio in cui operano, e pertanto meritano lo stesso rispetto.

Nei complessi sciistici più rinomati una settimana di vacanza mediamente costa il 30% in più di una settimana in una località estiva tra le più gettonate d’Italia, eppure le pulci alle spa, agli hotel di montagna, ai rifugi gourmet e alle piste da scii non se ne fanno. Ed è giusto così, perché spetta al cliente e all’ospite decidere dove destinare il proprio tempo, il proprio denaro.

Spetta al consumatore valutare il rapporto qualità prezzo. Spetta ad ognuno di noi dare valore a ciò che si consuma, a ciò che si mangia, si beve, e al tempo che dedichiamo a noi stessi grazie al lavoro altrui.

E’ così una pizza può costare 3 euro o 30, se nel primo caso non ci sono costi, non ci sono servizi, o se nel secondo si affrontano costi importanti, si garantisce un servizio di alto livello con personale formato, capace di parlare le lingue di accogliere, informare, se in cucina ci sono professionisti che fanno ricerca, selezione accurata di materie prime, inventano, innovano o il cui talento crea riconoscibilità e genera indotto e ricadute per una filiera locale.

Insomma, a tracciare il solco tra speculazione e inflazione, tra costo e valore, c’è sempre la qualità, ed è un fattore che in pochi sanno riconoscere, dato che alcuni credono di trovarla solo al nord.

Buone vacanze ovunque le facciate, alla ricerca del valore, prima che del costo.

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Gentrification, come le città stanno cambiando senza rendercene conto.

Il termine deriva da un utilizzo sociologico per descrivere una trasformazione socioculturale, graduale ma inesorabile, di aree urbane delle città. Prima popolate dalla classe operaia, poi divenute borghesi, alcune aree urbane, con la rivalutazione dei centri storici, si sono rivelate attrattori di investimenti immobiliari, ed i quartieri centrali di città d’arte o di mete particolarmente vocate al turismo, o all’incoming fieristico, lavorativo, finanziario, sono ad oggi in grande espansione.

In queste zone urbane, i prezzi sono in forte ascesa, e si assiste sempre più ad una dinamica speculativa sui prezzi al metro quadro degli immobili, anche in assenza di un complessivo miglioramento dell’area interessata, dal punto di vista dei servizi.

Mossa da una forza centrifuga, la gentrificazione si espande dal centro storico alle periferie. A muoverla sempre più velocemente è spesso un’altra dinamica, ovvero quella della turistificazione.

La classi medie, con capacità di spesa superiore a quella operaia, hanno nel tempo diversificato gli investimenti sulle proprietà immobiliari, cambiandone destinazione d’uso, e preferendo aree periferiche dove rivalutare immobili e rendere quell’area perciò in espansione, oltre che rivalutarla. Le scelte governative, hanno agevolato una più equa capacità da parte di tutte le classi sociali di adeguare immobili, facciate, e prestazioni energetiche delle proprie abitazioni, frenando il declassamento delle case più popolari, e allineandole con gli investimenti dei ceti medi.

La gentrificazione, nell’ultimo decennio, ha creato dei veri ghetti. Aree di quartiere, diventate inaccessibili per i resideti, compressi dall’inflazione e dalla speculazione immobiliare.

Avere una più omogenea spartizione dei flussi in incoming, fornire servizi in maniera diffusa e capillare, irrobustire le politiche di edilizia sostenibile, popolare e diffusa, incentivare buone pratiche di impresa, rappresenta l’unico modo per frenare un fenomeno che sta stravolgendo i quartieri delle nostre città, e che presta il fianco a dinamiche economico-finanziarie molto aggressive.

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Il Conte di lotta, il Conte di Governo. Il Movimento 5 Stelle e il viaggio di ritorno

Dal 32 al 12%, venti punti percentuali in meno di consenso in 4 anni. E’ il costo in termini di elettorato per il  Movimento 5 Stelle, che in questa legislatura ha partecipato alla nascita di ben 3 Governi differenti.

Certo, non il periodo più fortunato della storia per essere al Governo, e a dirla tutta, anche i detrattori, dovranno ammettere che per essere la prima esperienza, in un contesto di Papete prima, pandemia poi, guerra dopo, sono stati più capaci di quanto non si cercasse di descrivere.

Se il consenso è il polso della politica, non ci si può non interrogare sul tracollo 5 Stelle.

Partiamo da una considerazione.

In politica la comunicazione è fondamentale, e se prima la Lega, poi il PD, affiancandosi al Movimento, sono riusciti per osmosi ad erodere l’elettorato 5 stelle e portarlo dalla loro parte, significa che l’identità costruita intorno al progetto politico, i toni, il frame, lo storytelling, non erano sufficientemente delineati.

Al netto di contraddizioni, errori politici, e valutazioni soggettive che spettano ad ogni elettore, il Movimento 5 Stelle ora si trova davanti ad una scelta forzata, ovvero quella di ritornare sul posizionamento di partenza. Riappariranno termini e temi “populisti” che ricalcheranno l’agenda politica. La lotta al mainstream e alle rappresentazioni giornalistiche. Si farà più forte la dialettica basata sulle priorità degli italiani, sulla lotta ai privilegi, torneranno le campagne sui tagli a stipendi, restituzioni e l’oppisizione alla “vecchia politica”.

Già in questi giorni, assistiamo ad un cambio repentino nei toni e nei modi di Giuseppe Conte, che neanche davanti ai peggiori giorni da capo del Governo aveva mai perso le staffe, alzato i toni o la voce. Oggi invece il cambio strategico netto. Più social, dirette Instagram, tono incalzante, volume più alto, mimica e gestualità più aspra e dura, pungi sul tavolo e parole chiave ripetute per rafforzare il senso di comunità originaria, post ideologica, digitale, green, pacifista e innovativa.

Insomma un ritorno alle origini? Non proprio, sarebbe poco credibile, ma sicuramente un tentativo di riposizionarsi in un’area meno affollata, distintiva del Movimento, che potrebbe portare nel giro di un semestre il Movimento a riposizionarsi tra il 15 ed il 17% prima della tornata elettorale e referendaria di giugno.

Conte gode di stima e consenso come leader, forzare la mano nel riposizionamento, potrebbe risultare poco credibile. I mesi di novembre e dicembre si mostreranno decisivi per il Movimento 5 Stelle, per determinare le scelte e le strategie in vista delle politiche 2023.

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Togliete il turismo dalle mani degli incompetenti.

Non possono essere usati giri di parole. La Puglia continua a non saper dare risposte alle necessità di un comparto turistico in ginocchio. Sebbene in crescita negli ultimi 10 anni, la Puglia continua ad avere un deficit gravissimo sotto il punto di vista della programmazione, e della gestione dei flussi. Nel 2019 (pre pandemia, quindi senza attenuanti) le strutture ricettive della Puglia accoglievano solo il 3,9% degli arrivi internazionali del nostro Paese.

La mancanza di una regia strategica, di una visione lungimirante e di una guida politica, ha portato il comparto del turismo ad avere un mercato composto da attività totalmente rivolte alla ristorazione (ben il 64% del totale delle attività) e alla ricettività (oltre il 14%). Mentre per servizi specifici di mobilità, intrattenimento, sport, accoglienza, tour, si dedicano, messe tutte insieme, meno del 22% delle imprese.

Circa il 60% degli arrivi in Puglia sono nelle province di Lecce e Foggia, segue Bari, scarse le performance di Brindisi e Taranto. La motivazione principale resta quella balenare, determinando così, ancora una volta la traiettoria stagionale del turismo made in Puglia.

Lecce presenta infine i tipici tratti della touristification, ovvero di quel fenomeno che, per mancanza di visione strategica, incapacità di governare i flussi e determinare le traiettorie del mercato, sta portando ad una sempre più palese mercificazione della città, come prodotto di consumo, e sempre meno come servizio esperienziale.

In soli 10 anni circa 260 residenti in meno nel centro storico e oltre 1.000 cambi di destinazione d’uso, con l’aumento incontrollato di B&B e ristoranti. Franchising al posto delle botteghe e la vita dei residenti si sposta sempre più nelle periferie, svuotando il centro storico di quella vitalità che l’ha reso uno dei centri più attrattivi e dinamici del sud Italia.

Eventi, o poco più. Qui si ferma la mano politica della gestione turistica in città, che attende una svolta digitale, un’implementazione dei servizi, una pianificazione di destination management, un’integrazione di servizi pubblici e privati, una regia comune per gli operatori. Insomma, siamo ancora all’anno zero.

Intanto, in mancanza di capacità di analisi, forniamo uno strumento di riflessione. Un’indagine svolta su un campione di 100 persone, per approfondire le lacune e provare a porre qualche interrogativo in più sulla gestione fallimentare del turismo a Lecce.

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Calendario social 2022

Il calendario social 2022 è uno strumento che serve a pianificare la pubblicazione dei post. Sapere con netto anticipo alcune date, ricorrenze, festività, permette di elaborare contenuti specifici e strategici. 

Ecco allora a vostra disposizione il calendario social 2022: buona pianificazione.

GENNAIO 2022

Sabato 1 Gennaio: Giornata Mondiale per la Pace
Martedì 4 Gennaio: Giornata Mondiale dell’alfabeto Braille
Giovedì 6 Gennaio: Epifania
Venerdì 7 Gennaio: Festa del Tricolore
Giovedì 13 Gennaio: Giornata mondiale del dialogo fra religioni
Lunedì 17 Gennaio: Giornata internazionale della pizza e blue monday (giorno più triste dell’anno)
Giovedì 27 Gennaio: Giornata della Memoria (in ricordo delle vittime della Shoah)

FEBBRAIO 2022

Martedì 1 Febbraio: Capodanno cinese 2022
Mercoledì 2 Febbraio:
 Giornata mondiale della vita
Venerdì 4 Febbraio: Giornata mondiale della lotta contro il cancro
Domenica 5 Febbraio: Giornata Mondiale contro lo spreco alimentare
Lunedì 7 Febbraio: Giornata Mondiale per una rete più sicura “safer internet day”
Giovedì 10 Febbraio: Giorno del Ricordo dei martiri delle foibe
Venerdì 11 Febbraio: Giornata Mondiale del malato
Domenica 13 Febbraio: Carnevale 
Lunedì 14 Febbraio: San Valentino
Giovedì 17 Febbraio: Giornata Nazionale del gatto
Venerdì 18 Febbraio: Giornata Internazionale del risparmio energetico


MARZO 2022

Martedì 1 Marzo: Martedì grasso
Mercoledì 2 Marzo: 
Mercoledì delle ceneri
Giovedì 3 Marzo:
 Giornata Mondiale della natura
Venerdì 4 Marzo: Giornata Mondiale contro l’obesità
Martedì 8 Marzo: Festa della donna
Venerdì 11 Marzo: Giornata Mondiale del sonno
Sabato 12 Marzo: Giornata Mondiale contro la cyber–censura
Martedì 15 Marzo: Giornata Mondiale dei diritti dei consumatori
Giovedì 17 Marzo: St. Patrick’s day 
Sabato 19 Marzo: Festa del papà
Lunedì 21 Marzo: Primavera – Giornata internazionale contro la discriminazione razziale
Martedì 22 Marzo: Giornata Mondiale dell’acqua
Domenica 27 Marzo: Giornata Mondiale del teatro
Mercoledì 30 Marzo: Earth Hour (Ora della Terra)

APRILE 2022

Venerdì 1 Aprile: Pesce d’aprile
Sabato 2 Aprile: Giornata Mondiale dell’autismo
Mercoledì 6 Aprile: Giornata Mondiale dello sport
Giovedì 7 Aprile: Giornata Mondiale della salute
Domenica 10 Aprile: Domenica delle palme 
Domenica 17 Aprile: Pasqua
Lunedì 18 Aprile: Pasquetta
Venerdì 22 Aprile: Giornata Mondiale della terra (Earth Day)
Lunedì 25 Aprile: Festa della liberazione
Giovedì 28 Aprile: Giornata Internazionale per la sicurezza sul lavoro
Venerdì 29 Aprile: Giornata Internazionale della danza
Sabato 30 Aprile: Giornata Mondiale del jazz

MAGGIO 2022

Domenica 1 Maggio: Festa del lavoro
Martedì 3 Maggio: Giornata Mondiale per la libertà di stampa
Domenica 8 Maggio: Festa della mamma
Giovedì 12 Maggio: Giornata internazionale dell’infermiere
Martedì 17 Maggio: Giornata Mondiale contro l’omofobia
Venerdì 20 Maggio: Giornata mondiale delle api
Sabato 28 Maggio: Giornata mondiale contro la sclerosi multipla
Martedì 31 Maggio: Giornata Mondiale per la lotta al fumo

GIUGNO 2022

Mercoledì 1 Giugno: Giornata mondiale dei genitori
Giovedì 2 Giugno: Festa della Repubblica Italiana
Venerdì 3 Giugno: Giornata Mondiale della bicicletta
Domenica 5 Giugno: Giornata Mondiale dell’ambiente
Mercoledì 8 Giugno: Giornata Mondiale degli oceani
Domenica 12 Giugno: Giornata Mondiale contro il lavoro minorile
Martedì 14 Giugno: Giornata Mondiale dei donatori di sangue
Lunedì 20 Giugno: Giornata Mondiale dei profughi “world refugee day”
Martedì 21 Giugno: Estate

LUGLIO 2022

Mercoledì 6 Luglio: Giornata mondiale del bacio
Giovedì 7 Luglio: Giornata Mondiale del cioccolato
Venerdì 8 Luglio: Giornata internazionale del mar Mediterraneo
Domenica 17 Luglio: Giornata mondiale dell’Emoji “world emoji day”
Lunedì 18 Luglio: Nelson Mandela International Day
Sabato 30 Luglio: Giornata Internazionale dell’amicizia
Domenica 31 Luglio: Giornata mondiale dell’orgasmo

AGOSTO 2022

Lunedì 8 Agosto: Giornata Internazionale del gatto
Mercoledì 10 Agosto: Notte di San Lorenzo
Venerdì 12 Agosto: Giornata internazionale della gioventù
Lunedì 15 Agosto: Ferragosto
Venerdì 19 Agosto: Giornata mondiale della fotografia
Domenica 21 Agosto: Giornata Mondiale dell’imprenditore
Venerdì 26 Agosto: Giornata Mondiale del cane

SETTEMBRE 2022

Domenica 4 Settembre: Giornata Internazionale del benessere sessuale
Domenica 11 Settembre: Anniversario dell’attacco terroristico – Twin Towers – New York
Giovedì 15 Settembre: Giornata Mondiale della democrazia
Mercoledì 21 Settembre: Giornata Internazionale della pace 
Giovedì 22 Settembre: Autunno
Domenica 25 Settembre: Giornata Mondiale dei sogni
Lunedì 26 Settembre: Giornata europea delle lingue
Martedì 27 Settembre: Giornata Mondiale del turismo

OTTOBRE 2022

Sabato 1 Ottobre: Giornata Internazionale del caffè
Domenica 2 Ottobre: Festa dei nonni
Mercoledì 5 Ottobre: Giornata Mondiale degli insegnanti
Lunedì 10 Ottobre: Giornata Mondiale contro la pena di morte
Domenica 16 Ottobre: Giornata Mondiale dell’alimentazione
Martedì 25 Ottobre: Giornata Mondiale della pasta
Lunedì 31 Ottobre: Halloween

NOVEMBRE 2022

Martedì 1 Novembre: Festa di Ognissanti
Mercoledì 2 Novembre: Commemorazione dei defunti
Venerdì 4 Novembre: Festa delle Forze Armate
Martedì 8 Novembre: Guinness world record
Domenica 20 Novembre: Giornata Internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
Lunedì 21 Novembre: Giornata Mondiale della televisione
Venerdì 25 Novembre: Black Friday – Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
Lunedì 28 Novembre: Cyber monday

DICEMBRE 2022

Giovedì 1 Dicembre: Giornata Mondiale per la lotta all’AIDS
Sabato 3 Dicembre: Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità
Lunedì 5 Dicembre: Giornata Mondiale del volontariato
Giovedì 8 Dicembre: Festa dell’Immacolata Concezione
Sabato 10 Dicembre: Giornata Mondiale dei diritti umani
Martedì 13 Dicembre: Santa Lucia (il giorno più corto che ci sia)
Domenica 25 Dicembre: Natale
Lunedì 26 Dicembre: Santo Stefano
Sabato 31 Dicembre: Notte di San Silvestro

Hai qualche evento, data, iniziativa da inserire? Aiutami a tenere aggiornato il calendario social 2022 scrivi ad agenzia@albertosiculella.it

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